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venerdì 11 ottobre 2013

Del premio Nobel per la letteratura ad Alice Munro (più un piccolo elogio del racconto)

E niente, anche quest'anno Philip Roth non ce l'ha fatta. Così come non ce l'hanno fatta Murakami o Bob Dylan, che da anni vengono inseriti tra i favoriti a vincere il premio Nobel per la Letteratura e da anni non lo vincono. E, come si diceva ieri, probabilmente non lo vinceranno mai.
Quest'anno il nobel è andato ad Alice Munro, l'ottantaduenne scrittrice canadese che ha fatto del racconto la sua forma d'arte. 

Conosco Alice Munro solo di nome, ma stamattina ho provveduto ad acquistare un suo libro (pubblicati in Italia dall'Einaudi, che vanta nel suo catalogo la maggior parte dei premi nobel o dei favoriti), Nemico, amico, amante, grazie alla promozione sugli ebook negli store online. 
Non so ancora quindi dirvi come scriva ma, in ogni caso, sono contenta che il Nobel sia stato assegnato a lei. Un po' perché è una donna, e, da quando viene assegnato il premio Nobel, sono state solo in tredici a vincerlo. Un po' perché scrive racconti (sebbene venga "spacciata" per maestra del racconto breve e buona parte dei suoi racconti, come ricorda in questo articolo la sua traduttrice Susanna Basso, superano le trenta pagine) e il racconto è un genere letterario che viene sottovalutato. Io stessa, fino a qualche anno fa, leggevo pochissimi racconti. Forse perché la mia mente aveva bisogno di più spazio per entrare in una storia, forse perché arrivare alla fine e volerne sapere di più mi bloccava dall'apprezzare appieno quello che avevo letto. O forse, semplicemente, non avevo ancora incontrato chi sapesse scriverli davvero. Parlo di Carver, ovviamente. Ma anche di Agota Kristof e, se vogliamo rimanere in Italia e di dare un po' di spazio anche ai giovani, di Cognetti. Racconti che dicono tutto quello che devono dire in poche pagine, in grado di colpirti come non molti romanzi riescono a fare.

Sono contenta quindi che sia andato a lei, per via di questo. E' una donna e scrive racconti. E vorrei aggiungere anche un'altra cosa, che mi rende piacevole questa assegnazione. La felicità dei lettori. Sarà che arriviamo da due anni in cui il Nobel è stato assegnato a illustri sconosciuti, Mo Yan l'anno scorso e Tomas Tranströmer due anni fa. Due illustri sconosciuti sicuramente meritevoli eh, ma che comunque hanno destato, soprattutto tra i lettori, un po' di perplessità (e vi giuro che ho anche provato a leggere Mo Yan, ma con scarso successo). Insomma, ieri quando è stata annunciata la vittoria della Munro, twitter era in festa, mi sono arrivati diversi consigli di lettura di libri di questa donna e diversi "devi assolutamente rimediare". E l'ho trovata una cosa bellissima. Bellissima al punto che, come vi dicevo prima, stamattina ho acquistato un suo libro, entusiasta e incuriosita. E chissene frega se per una volta passo per quella che compra un libro "solo perché...ne parlano tutti/è in classifica/ha vinto il Nobel."

Poi magari lo leggerò, non mi piacerà e mi interrogherò ancora una volta sui criteri di assegnazione del Nobel. Per adesso, però, sono contenta. 
E non abbiate paura dei racconti, che se l'autore o l'autrice sono bravi non è la quantità di pagine a stabilire cosa un libro vi può lasciare e cosa no!

25 commenti:

  1. Io adoro i racconti e festeggio questa vittoria proprio come te.
    Spero pure di prendere un suo libro quanto prima, anche se preferirei il cartaceo! XD

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    1. Gli ET dell'Einaudi hanno lo sconto del 25% fino al 20 ottobre!

      Secondo me il racconto è una forma di scrittura sottovalutata... o forse sono pochi gli autori che sanno davvero come scriverli e quindi in generale si trovano opere non sempre belle.

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  2. è venuta anche a me una grande curiosità verso Alice Munro! Ho letto solo un racconto l'anno scorso, "Monsieur les deux chapeaux" contenuto nella raccolta "Il percorso dell’amore", ma nell'ambito di un master che stavo seguendo (dovevo fare l'analisi del testo e altre cose analitiche) e forse per questo (e anche perché non amo molto il genere del racconto) non mi ha colpito più di tanto.
    Però adesso mi è venuta una gran voglia di scoprirla e capirla meglio (e lo stesso per Carver che non conosco ma di cui sento sempre parlare bene! Anzi, potresti suggeririmi qualcosa di suo? Grazie :D)

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    1. Magari poi leggo i suoi racconti e non piacciono nemmeno a me eh XD Però boh, l'idea che abbiano premiato anche questo genere mi piace molto. Mi sembra giusto, non so... A me emoziona di più un racconto ben scritto di una poesia contemporanea, per dire.

      Di Carver ti consiglierei di iniziare da America Oggi o da Cattedrale... sono stati quelli che mi hanno fatto innamorare di lui :)

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  3. non saprei cosa dire, riguardo Alice Munro, visto che (librescamente parlando) per me è un'emerita sconosciuta.

    resta il fatto che i racconti (brevi o lunghi che siano) non sono il mio genere.

    piuttosto, mi domando quali siano stati, ieri come negli anni scorsi, i criteri di selezione per assegnare cotanto premio.

    gente come Roth o McCarthy, ad esempio, è ancora all'asciutto.

    e questa cosa, onestamente, mi sembra ben poco comprensibile.

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    1. Ma Carver l'hai mai provato?
      Per quanto riguarda la Munro, come dicevo prima, magari poi leggendola non piacerà nemmeno a me... però boh, mi piace l'idea che abbiano premiato anche questo genere, che comunque ha dei bravi autori che lo sanno trattare magistralmente (e altri che lo distruggono, sicuramente :P)

      I criteri di assegnazione non li ho mai capiti nemmeno io, onestamente. E tifo per Roth da anni, anche se ho la quasi certezza che non glielo daranno mai... Mi piacerebbe scoprirli però!

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  4. A me piacciono molto i racconti, pur passando sempre in secondo piano, quando si tratta di scegliere tra questi e un romanzo, possibilmente molto lungo. Non conosco la Munro, e ancora non è scattata la molla dell'interesse, ma leggendo il tuo post e qualcuno dei suoi titoli, una debole curiosità sta cominciando a farsi avanti. E' anche vero che faccio finta di nulla, avendo triplicato il numero dei libri da leggere solo nell'ultima settimana, a furia di acquisti cartacei e digitali...

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    1. Io vado molto a periodi! C'è il periodo in cui ho voglia di romanzi e il periodo in cui preferisco i racconti :)

      Anche io ho provato a fare finta di nulla, perché ho davvero TROPPI arretrati da leggere... ma poi ho pensato: "adesso sono in offerta, magari tra un mese l'entusiasmo Nobel è finito e mi tocca il pezzo pieno" :P

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    2. ...oh, come capisco. Sento già il familiare impulso di digitare "Alice Munro" in Google per cercare le librerie online. Uhm. Magari se mi ammanetto o chiedo a qualcuno di nascondermi il portafoglio, mi passa.

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  5. Della Munro ho letto solo "In fuga" anni fa e non mi ricordo nulla!!!
    Quindi anche io non saprei proprio che dire su di lei!
    I racconti li apprezzo come i romanzi, ora come ora tra quelli letti quest'anno che mi son piaciuti mi vengono in mente "Di notte sotto il ponte di pietra " di Leo Peruz , quelli di Angela Carter ( le rivisitazioni della favole), " Gimpel l'idiota" di Singer , Black Juice di Margo Lanagan ma anche i "Vedovi neri di Asimov ...... :-)
    Carter ancora non l'ho affrontato! Bisogna che rimedi! :-)
    Dalia

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    1. Ma sai che, a parte Asimov, non conosco nessuno di quelli che hai segnalato? Me li segno subito!
      E tu rimedia subito con Carver... non te ne pentirai :)

      Davvero, poi magari leggendola la Munro non mi piacerà, però leggere frasi tipo "se uno ha scritto solo racconti non dovrebbero dargli il Nobel" (l'ho letta stamattina, davvero -.-') mi fa davvero imbestialire. I racconti sanno essere potenti tanto quanto i romanzi!

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    2. Dal punto di vista letterario i racconti di Asimov sono i più scarsi però mi hanno tenuto compagnia :-) Invece gli altri che ho citato per me sono strepitosi!
      Di Carter la prossima volta che vado in biblioteca proverò a prender uno dei due che hai consigliato su! :-)
      Chiunque dica che chi scrive solo racconti non merita un Nobel non ha capito nulla di letteratura!!! Stoltooooooooooooo! :-) Concordo appieno sul fatto che i racconti possono aprirti mondi esattamente come i romanzi :-)
      Dalia

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    3. P.S.
      Non che Asimov sia scarso,anzi... !!!!! Intendevo solo i racconti dei vedovi neri" !
      Dalia

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    4. Di Asimov ho provato a leggere qualcosa quando ero ragazzina, ma non mi ha mai entusiasmato. Ma perché la fantascienza non è esattamente il mio genere :)

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    5. Mi sono resa conto di aver scritto in continuazione Carter invece di Carver!!!
      Sarà perché da poco ho letto un romanzo bellissimo che s'intitola "Carter e il diavolo" di Glen David Gold e il nome Carter mi frulla di continuo in testa! :-)
      "I vedovi neri" sono gli unici racconti di Asimov che non riguardano la fantascienza sono dei mini gialli diciamo, c'è un circolo di soli uomini ( che una volta al mese si riunisce a cena) a cui vengono sottoposti dei casi , loro ne parlano assieme , partendo dal caso , divagando tra varie possibilità , tutte sbagliate, poi alla fine interviene il cameriere( che li serve) e risolve tutto, come gialli sono assai scarsi e i protagonisti ( sopratutto il cameriere) all'inizio sono un poco antipatici, ma non so perché con tutti i difetti che hanno , mi hanno fatto passare il tempo piacevolmente ! :-) ( ma come ho già detto gli altri autori citati son moooltooo meglio)
      Dalia

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  6. Anche se apprezzo molto Murakami, sono contena che abbia vinto la Munro. Ho esultato e mi sono emozionata. Ho letto solo un suo libro, a settembre di quest'anno, ma mi è bastato per capire quanto è brava, quanto va dritta al cuore dei lettori. Oltre a questo motivo sono contenta perché è una donna e perché scrive racconti, che come te ho scoperto tardi perchè anni fa li snobbavo.
    Sto cercando di rimediare e mi ero ripromessa, già prima del Nobel, di leggere altro di quest'autrice.

    Per chi volesse ho scritto del romanzo della Munro nel mio sito. Vi consiglio quindi Troppa felicità: http://www.leggeremania.it/2013/09/12/troppa-felicita-alice-munro/

    Un saluto a tutti,
    Eleonora

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    1. Letto ora la tua recensione! :)
      Io inizio da quello che ho comprato oggi, di cui in diversi mi hanno parlato bene... poi vediamo come va questa lettura e cosa eventualmente leggere dopo :)

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    2. Facci sapere che ne pensi del libro, perchè fa parte delle mie letture in programma :)
      A presto,
      Eleonora

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    1. Per inciso, sarebbe la prima volta che leggo consapevolmente un premio Nobel!

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  8. Buona lettura con la Munro che è bravissima, e che penso ti piacerà se apprezzi le storie quiete, che avvengono tanto nei dialoghi quanto nei silenzi.
    In genere lurko (:P) ma sopra Dalia cita Angela Carter e Margo Lanagan e non posso fare a meno di appoggiare il suo consiglio. Angela Carter è scandalosamente sconosciuta in Italia, e sì che è stata una delle autrici più importanti del Novecento, senza se e senza ma. Black Juice di Margo Lanagan si trova ancora se cerchi nei remainders e ahimé penso sarà l'unico libro che mai vedremo in Italia di questa brillante autrice contemporanea (che scrive per lo più per ragazzi, ma a non saperlo nessuno lo direbbe). Svantaggiate da noi perché hanno scritto / scrivono fantastico ("orrore!!!") e narrativa breve, per l'appunto. Stranamente la stessa cosa non succede per George Saunders (che pure è bravissimo e consigliatissimo), sarà che nessuno parla mai degli elementi fantascientifici dei suoi racconti. E rimanendo nel tema, altra autrice vivamente consigliata: Karen Russell, due raccolte bellissime finora e spero tante altre nel futuro.
    (Ma cose differenti dalla Munro, se finisse per piacerti molto direi di andare più verso Lorrie Moore.)
    E niente, basta, ritorno nell'ombra :P

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    1. Posso guardare se li trovo in ebook, anche in lingua originale!
      E' davvero un peccato che certi libri spariscano dalle librerie :/ Comunque mi sono segnata tutti i nomi che avete citato... e grazie per essere uscita dall'ombra! :)

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    2. Mi segno anch'io George Saunders e Karen Russell che conosco di nome ma ancora non ho letto!
      Dalia :-)

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