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venerdì 22 marzo 2013

TU, PER ORA #PERSEMPRE - Laurie Frankel

L'amore non è un'opinione: lo sa bene Sam, ingegnere informatico di mestiere (ovvero, un mago del computer) e scapolo per vocazione (ovvero, mille fidanzate, mai quella giusta). Grazie a un algoritmo da lui inventato, Sam ha ideato la ricetta per far incontrare al primo colpo le anime gemelle. Tanto che perfino lui, tempo un click del mouse, ha trovato l'amore: si chiama Meredith, ha la testa fra le nuvole e vive in un appartamento con il soffitto pieno di modellini di aeroplani colorati. Tra i due è l'idillio. Almeno fino al giorno in cui Sam sorprende Meredith disperata: la nonna cui era molto legata è morta improvvisamente, e lei non ha neanche potuto dirle addio. Sam decide di aiutarla: facendo leva su tutto il suo genio informatico, s'inventa un sistema che, basandosi sulla corrispondenza passata della nonna - e-mail, lettere, chat - permette a Meredith di entrare in contatto con lei, e ricevere ancora suoi messaggi, come quando era viva. È il computer a scriverli - nello stile della nonna e con le stesse parole che avrebbe usato lei - ma questo a Meredith non interessa. Preferisce lasciarsi cullare dal dolcissimo inganno creato da Sam. Perché non c'è tentazione più forte, per chi resta, del trascorrere ancora un po' di tempo con chi se n'è andato. Ma quando sarà proprio Sam ad averne bisogno, si accorgerà allora della sottile differenza che corre tra perdere qualcuno e lasciarlo andare.

Questa sarà una recensione diversa dal solito e spero che il libro e la sua autrice non me ne vogliano più di tanto. Ma non posso parlare di questo libro così, come se fosse un libro qualsiasi. O meglio, avrei potuto farlo, se non fosse che la scelta di marketing scelta dall'editore ha condizionato la mia lettura (e imbrogliato forse i potenziali lettori). Quindi sarà più un'invettiva, abbastanza pacata, contro le politiche editoriali recenti

Se vedete una copertina così, voi cosa pensate? "Che carina la copertina!", "Sarà il solito romanzetto rosa, senza troppe pretese, utile per svagarsi", "Wow! Un libro che parla di twitter" (l'esclamazione wow può essere sostituita anche da un'imprecazione, se non siete amanti del genere). Sì insomma. Cose così. Chi non ama il genere se ne terrà alla larga, chi ha bisogno di qualcosa di leggero, penserà di aver trovare il libro che fa al caso suo, chi ama il "sole, cuore, amore" correrà a comprarlo.

E poi cosa succede? Succede che scopri che questo è un libro triste, che parla di un argomento triste con cui purtroppo per natura, destino, sfiga, chiamatelo come volete, prima o poi dobbiamo fare i conti tutti: la morte di una persona amata, il dolore della perdita e la forte, terribile mancanza che si sente dopo e quella sensazione di rimpianto per non aver detto o fatto qualcosa quando si era ancora in tempo. 
Sam, esperto informatico, crea un sistema, un algoritmo, per creare una sorta di proiezione delle persone che non ci sono più e per farle comunicare, partendo dalle loro e-mail, i loro post su facebook, le chat. Inizialmente lo fa per consolare Meredith, la donna che ama, sconvolta dalla morte della nonna. Poi la cosa si diffonde, si apre un vero e proprio business, con tutti i dubbi e le rimostranze del caso. E' davvero utile un sistema del genere per superare una perdita? Non influisce con il normale decorso dell'elaborazione del lutto? Finché, ovviamente, succede quello che tutti potete immaginare che succeda (e che la quarta di copertina non è che celi poi così tanto...) e Sam dovrà porre su se stesso queste domande. E alla fine scoprirà che il contatto umano, quello vero, è l'unica cosa che ci salva.

Intendiamoci, non si tratta assolutamente di un capolavoro: l'inizio, con la nascita dell'amore tra Sam e Meredith, è abbastanza zoppicante, e non sono sicura che sia davvero possibile creare un sistema tanto perfetto di proiezioni come quello creato nel libro. E, come dicevo prima, è abbastanza prevedibile cosa succederà e come andrà a finire e non tutti i personaggi risultano costruiti così bene. Però non è nemmeno quella storia banale che una copertina del genere vorrebbe far credere. Perché comunque ti porta inevitabilmente a porti qualche interrogativo, a chiederti cosa faresti tu in casi del genere, a schierarti inevitabilmente con chi dice che è un'idea folle che specula sul dolore o con chi invece è d'accordo per congedarsi definitivamente. Non penso che si possa leggere questo libro con leggerezza e spensieratezza.
Arrivati alla fine si prova un po' di angoscia, un po' di magone, di tristezza, di empatia con tutti i personaggi. e, perché no, si sorride anche un po'. 

Poi, passate le emozioni che inevitabilmente si provano una volta girata l'ultima pagina di un libro, si prova un forte moto di rabbia. (o almeno l'ho provato io che, come sapete, sono sensibile ai cambiamenti di titolo e alle traduzioni) nei confronti di chi ha pubblicato il libro in questo modo. Prima di tutto perché twitter praticamente non compare, e considerando che c'è un # in copertina io mi aspettavo fosse l'elemento principale. Poi perché il titolo originale sarebbe "Goodbye for now" ("Arrivederci per adesso"), molto più chiaro e inerente al libro. Poi, come dicevo all'inizio, per la copertina.

Io capisco le operazioni di marketing. Capisco che è più facile vendere un libro così confezionato rispetto a uno che parla dichiaramente di morte e di tutti i sentimenti che la circondano. Cambia sicuramente lo spirito con cui ci si avvicina alla lettura (io, ad esempio, ero un po' titubante, convinta di trovarmi di fronte all'ennesimo romanzetto rosa che non amo particolarmente).
Ma così si prendono in giro i lettori. E questa cosa mi fa davvero rabbia.

Nota alla traduzione: nulla di particolare da segnalare, direi fatta abbastanza bene!

Titolo: Tu, per ora #persempre
Autore: Laurie Frankel
Traduttore: S. Chiarappa
Pagine: 371
Anno di pubblicazione: 2013
Editore: Sperling & Kupfer
ISBN: 978-8820053598
Prezzo di copertina: 17,90 €
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formato brossura: Tu, per ora #persempre

8 commenti:

  1. Effettivamente ero convintissima che si trattasse di un normale chick-lit senza pretese, lei+lui=love... la trama sembra anche abbastanza carina, non so perché ma mi ricorda un po' Gondry.
    Questo è quello che chiamo marketing malevolo, comunque. Perché devi ingannare il lettore così? Non capisco... mi chiedo se chi ha progettato la copertina abbia effettivamente letto il libro ò_ò

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    1. Anche io ero convintissima che fosse un normale chick-lit, al punto che non ero nemmeno convinta di volerlo leggere!
      E ha sicuramente qualcosa del chick lit, però ti turba anche abbastanza e ti da' di che riflettere...

      uhm, questa è una bella domanda, anche non in tono polemico. Chi progetta le copertine legge effettivamente i libri?

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  2. In effetti la copertina ti frega parecchio!

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    1. Davvero sì! Non dico che sia brutta eh, però secondo me non è adatta al libro in questione

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  3. Posso aggiungere anche io il mio commento?
    Vorrei chiedere una cosa. Io mi sono innamorato. Ma non è come nei libri o come nei film come mai?
    Mi aspettavo una cosa più romantica...
    E' andata com'è andata lasciamo stare. A parte questo, il libro in questione lo metterò nel mio blog sulla lista dei desideri mi ha davvero ispirato a comprarlo.

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    1. Andrea, è una domanda difficile quella che fai.
      Forse perché nei libri e nei film l'amore è comunque qualcosa di costruito da qualcuno, che ne decide ogni aspetto. Nella vita reale non può essere così... ma questo non implica che non possa essere altrettanto bello, se accanto si ha la persona giusta, quella persona con cui persino litigare è bello.

      (altro che blog, dovrei scrivere le frasi dei baci perugina :P)

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  4. Rimango un po' sconcertata. Già dalla quarta il tema non è che sia leggerino leggerino...
    Vorrei sapere perché spacciarlo per un libro così se poi non lo è. Mi sembra abbastanza stupida anche la strategia di marketing a questo punto, perché già dalla trama a me interesserebbe eppure a prima vista non lo prenderei in considerazione, dalla copertina non è il mio genere..mah.

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    1. Onestamente non lo so. Io ho vinto il libro tramite un contest, lanciato proprio su twitter... i 10 tweet più belli che contenevano l'#persempre ricevevano il libro.
      E mi è venuto il sospetto che abbiano deciso il titolo dopo aver deciso la strategia di marketing.

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