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mercoledì 27 marzo 2013

Due titoli, un solo libro: ma perché? #27

Mi sono resa conto che spesso, in questa rubrica di confronto tra titolo originale e titolo tradotto, mi sono un po' accanita verso una casa editrice. Certo, se non avesse il brutto vizio di cambiare tutti i titoli e metterne altri che non c'entrano nulla (oltre che piazzare faccione di donna in copertina), questo non sarebbe mai successo. Però mi sento un po' in colpa. Perché comunque è una casa editrice che fino a poco tempo fa (prima delle mode della faccia e dei titoli composti, appunto) frequentavo e apprezzavo parecchio.

Ho deciso quindi di cercare un loro libro in cui trovo il cambio di titolo una scelta azzeccata. E ammetto che, se si guarda ai libri pubblicati prima del 2012, non è nemmeno così difficile trovarne (questo potrebbe far nascere l'ennesima riflessione sulle mode e sul marketing, riflessione che ho già fatto più e più volte e che quindi, almeno per questa volta, rimando).

Il libro che ho scelto è un libro che ho amato tantissimo. E' una storia leggera leggera, di quelle che però ogni tanto bisogna leggere per staccare il cervello. E poi a rendermela ancor più piacevole è il fatto che è ambientata in un canile, pieno di animali coccolosissimi e buffissimi. 
Insomma, sto parlando di LOST DOGS AND LONELY HEARTS ovvero IL RIFUGIO DEI CUORI SOLITARI di Lucy Dillon:


Uscito in originale nel 2009, il romanzo è arrivato in Italia nel 2011, tradotto da S. Caraffini per la casa editrice Garzanti.
Il romanzo racconta di Rachel, ragazza londinese, appena uscita da una relazione con il suo capo che l'ha lasciata con il cuore spezzato, senza soldi in banca e senza lavoro. Nello stesso momento scopre di aver ereditato da una sua zia una casa in campagna con annesso canile, sommerso però dai debiti. Spetterà a lei e al suo innato talento di associare persone e animali riportarlo a galla.
Come dicevo, un libro leggero ma che, se amate gli animali, non può lasciarvi indifferenti.
E in questo credo che la scelta del titolo italiano sia azzeccata e, pur non essendo letterale, rispetti molto bene l'originale. Il titolo "Cani smarriti e cuori solitari" sarebbe effettivamente suonato un po' strano. Certo, forse noi siamo abituati a pensare ai posti in cui vengono accolti gli animali abbandonati con il nome di canili e non di rifugi (almeno io)... però anche "il canile dei cuori solitari" non sarebbe stato proprio il massimo (a me personalmente avrebbe comunque attirato). Quindi credo che la soluzione finale scelta dalla Garzanti sia perfetta.

E allora mi chiedo, ma perché, cara Garzanti, non puoi fare sempre così? 

2 commenti:

  1. innanzi tutto, crediamo che inserire sia la versione originale che quella italiana sia una cosa particolare e carina!=)
    ammettiamo che questa è la prima volta che visitiamo il tuo blog, ma che ci è molto piaciuto appena aperto!
    Ci siamo anche sentite coinvolte leggendo questo tuo post: noi adoriamo le copertine della garzanti, e spesso è uno dei motivi per cui ci spinge a comprare i suoi libri.
    Ci siamo rese conto, però, che hai ragione: è un'ingiustizia che i titoli vengano cambiati e che la moda spinga a cambiare le scelte dell'autore.

    http://lenostreparolerev.blogspot.it/
    passa dal nostro blog, se vuoi. se ti piace lascia qualche commento e unisciti.
    A presto!

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    Risposte
    1. Ben arrivate mie care! Vengo volentieri a fare un giro sul vostro blog.

      Per quanto riguarda la Garzanti, una curiosità (senza nessuna polemica eh :)): ma non siete un po' stufe delle faccione di donna in copertina? :S

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