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mercoledì 12 dicembre 2012

Due titoli, un solo libro: ma perché? #13 Speciale PROIBIZIONISMO

Se l'argomento della settimana scorsa sono stati i titoli presenti nella mia libreria che contengono la parola "segreto", quest'oggi invece vi parlo dei libri che possiedo nel cui titolo tradotto compare la parola "proibito" (in ogni sua forma e accezione).

Come sappiamo tutti, "segreto" e "proibito" sono forse le due parole più spesso inserite nei titoli italiani modificati... anche se non è facile capirne il motivo. Forse perché siamo tutti attratti da quello che non conosciamo (segreto) e che ha qualcosa magari di losco o di illegale (proibito). E quindi siamo stati letteralmente invasi da questi titoli tutti uguali, al punto che spesso non si riesce più a distinguere un romanzo dall'altro.

Mi sono accorta però che nella mia "collezione", di cose proibite ce ne sono poche: sono riuscita a trovarne soltanto due, sebbene abbia cercato parecchio, e devo ammettere che questo mi consola e non poco. Inutile dire che in nessuno dei due casi compariva la parola "proibito" nel titolo originale...
Il primo è un romanzo di qualche anno fa, edito in Italia dalla casa editrice Neri Pozza, sto parlando di THE JOURNAL OF DORA DAMAGE ovvero LA RILEGATRICE DEI LIBRI PROIBITI di Belinda Starling


Uscito in lingua originale nel 2007, poco dopo la morte dell'autrice, il romanzo è arrivato in Italia con la traduzione di M. Ortelio nel 2008. Si tratta di un romanzo storico ambientato nella Londra della seconda metà dell'800, epoca in cui veniva considerato illegale pubblicare e diffondere opere letterarie considerate immorali, ma si poteva possederle. E quindi alcuni nobili iniziarono a chiedere alla legatoria Damage di rilegare in formati preziosi alcune delle opere ritenute proibite. Sarà Dora, moglie del proprietario della legatoria afflitto dall'artrite, a svolgere questo lavoro.
La traduzione letterale del titolo originale sarebbe "Il Diario di Dora Damage". A mio avviso come titolo avrebbe funzionato anche per il pubblico italiano, eppure si è scelto di cambiarlo, utilizzandone uno più esplicativo. La protagonista è effettivamente una rilegatrice e i libri di cui si occupa sono davvero proibiti. Quindi non me la sento di condannare definitivamente questa scelta, anche perché è stata presa ben prima che iniziasse la mania del "proibizionismo" nei titoli italiani.

L'altro libro è invece "HOTEL ON THE CORNER OF BITTER AND SWEET" ovvero "IL GUSTO PROIBITO DELLO ZENZERO" di Jamie Ford


Uscito in lingua originale nel 2009, e tradotto in italiano per Garzanti da L. Noulian l'anno successivo, il romanzo parla di un periodo della storia americana che io non conoscevo, quello della vita dei giapponesi negli Stati Uniti durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Se volete, potete trovare qui la recensione.
La prima cosa che si nota è che nella versione italiana, almeno nella prima edizione, è stata mantenuta la stessa copertina dell'originale, a mio avviso effettivamente molto bella e perfettamente adatta alla trama del libro. Per quanto riguarda il titolo, la traduzione letterale dall'inglese sarebbe "Hotel all'angolo del dolce e dell'amaro". Effettivamente come titolo sarebbe stato un pochino macchinoso e non facile da ricordare, anche se magari modificando semplicemente l'ordine o qualche parola si sarebbe potuto ottenere un effetto analogo. La Garzanti invece decide di stravolgere tutto, scegliendo "Il gusto proibito dello zenzero". Una scelta che non riesco a comprendere, anche perché all'interno del libro si fa riferimento allo zenzero forse una volta, di sfuggita, senza che influenzi minimamente la trama. Eppure lo zenzero è finito in copertina...

... ma la Garzanti un giorno o l'altro me la dovrà spiegare questa politica dei titoli!

2 commenti:

  1. Interessante il primo romanzo! Me lo segno, il titolo in italiano in effetti mi pare pertinente , la copertina è bella , ma quella originale lo è di più ( per me) :-)!
    Per quel che riguarda i titoli Garzanti anch'io resto sempre perplessa quando poi leggo come sono quelli originali!
    Dalia

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  2. Mi era piaciuto molto il primo! Anche se purtroppo si sentiva molto il fatto che l'autrice fosse deceduta prima della revisione finale, perché alcune parti, soprattutto nel finale, erano un po' poco curate. Ma nel complesso un bel libro! :)

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