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mercoledì 5 settembre 2012

HI&LOIS - Mort Walker

Disegnata da Dick Browne su testi di Mort Walker, l'autore dei notissimi Beetle Bailey, Hi e Lois è una delle strisce che ha maggior successo in America. Narra le vicende comiche di una tipica famiglia del ceto medio che abita una casetta suburbana. Trae spunto di garbato umorismo dai rapporti ra i componenti della famiglia (padre, madre e quattro figli). Il personaggio più importante è Trixie, la neonata, che gioca e parla con i raggi di sole e i iocchi di neve, ma sa già giudicare con adulta maturità l'operato dei grandi che le stanno intorno. Il mondo di Hi e Lois è un mondo di favola, senza orchi e senza paure ancestrali; una favola sorridente, rassicurante.

Ho scoperto di avere una piccola passione per i mercatini dell'usato. Per le bancarelle che vendono i fumetti in realtà, perché sono rimaste l'unico posto in cui si possono trovare i fumetti vecchi della serie Oscar Mondadori. Sono i fumetti che leggevano i nostri genitori e che non hanno avuto, almeno qui in Italia, abbastanza successo da meritarsi delle ristampe più moderne. E' quello che è successo a Broom Hilda di Russell Meyer o a Blondie&Dagoberto di Chic Young, a Momma di Mell Lazarus e in parte anche al Mago Wiz di Johnny Hart, di cui pochi, pochissimi appassionati hanno sentito parlare.

Una delle mie scoperte più recenti che appartiene a questa categoria è Hi & Lois, fumetto creato da Mort Walker e illustrato da Dik Browne. Pubblicato per la prima volta negli USA il 18 ottobre 1954, questo fumetto nasce come sorta di spin off di Beetle Bailey, il celebre personaggio che ha reso famoso Mort Walker nel mondo. Lois è infatti la sorella di Beetle, presso cui il soldato scansafatiche trascorrerà alcuni dei suoi congedi, insieme al cognato e ai nipoti.

Hi e Lois Flagston rappresentano la tipica coppia della middle class americana degli anni '50 e '60. Casalinga lei, impiegato lui, vivono in una casetta nella periferia di una non ben identificata città insieme ai quattro figli: Chip, teenager pigro e disordinato come solo i teenager sanno essere; Dot e Ditto, i gemelli che frequentano la scuola elementare, e la piccola e morbida Trixie, amica di fiocchi di neve e raggi di sole. A completare il quadro c'è un buffo cagnone, i vicini di casa che incarnano anch'essi un altro esempio della famiglia americana di quell'epoca e due spazzini impiccioni-filosofi di vita che sanno tutto delle famiglie del quartiere grazie alla loro spazzatura.
Le vignette raccontano, in episodi di una o poche pagine, le vicende quotidiane della famiglia: c'è Hi, che al mattino non riesce mai ad alzarsi, che non va a lavoro finché non ha dato un bacio ad ogni membro della famiglia e che non può trascorrere un fine settimana tranquillo sul divano senza che la moglie lo stressi con i lavori in giardino.  C'è Lois, che si barcamena tutto il giorno tra piatti da lavare, bambini da sgridare, torte da sfornare e marito da rimproverare. Ci sono Chip e i gemelli, che incarnano perfettamente tutte le caratteristiche della loro età. E poi c'è la piccola Trixie, eletta dai più come vera protagonista del fumetto, che, come lo Snoopy di Schulz, con i suoi pensieri (non sa ancora parlare) sembra essere l'unica in grado di vedere le cose dalla giusta prospettiva.

Ci troviamo di fronte a un ritratto ben riuscito della famiglia americana della seconda metà del '900, con le prime piccole conquiste (la tv, la villetta a schiera, il frigo, l'automobile) e l'assenza di problemi gravi e irrisolvibili: le famiglie sono unite, tutti si vogliono bene e nessuno si sognerebbe mai di rompere questo idillio. E nemmeno i vizi, incarnati in questo caso dai vicini di casa, i signori Thurston, senza figli e con una pericolosa tendenza al litigio (e al consumo di alcool, tanto che il marito in italiano è diventato "Cicchetto") incrinano questa visione idilliaca, anzi la rendono ancor più completa.
E' davvero un peccato che in Italia, oltre a qualche apparizione sul Corriere dei Piccoli nelle vesti di Pippo e Lalla (ma chi cavolo traduceva i nomi propri?!?!), il fumetto non abbia attecchito. Forse il sogno americano era troppo lontano dalla visione e dalla mentalità italiana dell'epoca e quindi è stato difficile immedesimarsi. Fatto sta che oggi per leggere il fumetto in traduzione bisogna proprio puntare sui mercatini dell'usato (o su ebay) e sperare di trovare i due volumi pubblicati negli Oscar Mondadori, "Il mondo di Hi e Lois: la famiglia è un'avventura" pubblicato nel 1975 e "Hi e Lois: famiglia SpA" nel 1979, entrambi con la traduzione di Beppi Zancon (che per l'epoca ha davvero fatto un bel lavoro).

Se vi piace questo genere di fumetto, che alla fin fine altro non parla che di quotidianità, inserendoci quel pizzico di ironia che è presente nelle vite e nelle famiglie di tutti, cercate Hi e Lois in qualche bancarella (o leggetelo online in inglese). Vi assicuro che ne vale la pena.


3 commenti:

  1. Beh, i Peanuts sono i Peanuts! Sacri e inviolabili! :D

    Però ci sono fumetti di quel periodo altrettanto divertenti :)

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  2. Il mondo di Hi e Lois mi riporta all'infanzia. Ho ancora il volumetto Oscar "LA famiglia e' un avventura. Adoroc come voi i Peanuts, ma anche questa strip (come quella di Beatle Bailey) e' davvero adorabile, come la "morbida Trixie ...

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