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mercoledì 22 agosto 2012

LE SCARPE ROSSE - Joanne Harris

Sono passati quattro anni da quando Vianne Rocher e la figlia Anouk hanno lasciato il paese di Lansquenet. Hanno peregrinato di villaggio in villaggio, senza mai trovare stabile dimora: lo scandalo e le chiacchiere le hanno seguite, perseguitate, minacciate pericolosamente, ancora di più da quando Vianne ha dato alla luce la piccola Rosette. Alla fine hanno trovato rifugio e anonimato a Montmartre a Parigi e qui si sono rifatte una vita, assumendo un'altra identità. Ma tutto è diverso da prima. Sono spariti i tarocchi, gli incantesimi, persino Pantoufle, il vecchio compagno di giochi di Anouk, non esiste più. Il vento ha smesso di soffiare, almeno per un po'. Ma poi nella loro vita compare Zozie de L'Alba, la donna con le scarpe rosse, e tutto cambia. Zozie è tutto quello che era una volta Vianne: bella, solare e misteriosa. Offertasi di aiutare Vianne in negozio, ben presto lo trasforma pezzo per pezzo, e conquista la fiducia di Anouk e Rosette. Spietata, ambigua e seducente, Zozie ha un piano: distruggere la vita di Vianne, portandole via quello che ha di più caro. E mentre tutto quello che ama è in pericolo, Vianne deve scegliere: fuggire, come ha fatto tante volte prima, oppure affrontare il nemico più pericoloso con le uniche armi a sua disposizione: il cioccolato e la magia. Il libro è il seguito del famoso "Chocolat".

Sono tornata dal mare! Inutile dire quanto questo mi intristisca... però devo anche ammettere che un pochino mi mancava il blog. O meglio, se fossi stata via ancora un po' probabilmente avrei avuto qualche problema nel fare tutte le recensioni.
Ho letto tutti e tre i romanzi che mi sono portata dietro, a cui ne ho aggiunto un quarto, di cui sono circa a metà, comprato là in inglese (altrimenti avrei dovuto leggere il "trono di spade vol.2" del mio ragazzo... e non era proprio il caso).
Inizio con il primo che ho letto, "Le scarpe rosse" di Joanne Harris. Devo ammettere che l'ambientazione francese, seppur parigina, ha influito parecchio sulla scelta di iniziare proprio da questo. Mi sono ritrovata circondata dai paesaggi che l'autrice aveva descritto tanto bene in "Vino patate e mele rosse", letto parecchi anni fa, e quindi la scelta è stata abbastanza naturale e spontanea.
Certo, avrei dovuto tenere conto anche di un'altra cosa. Che poi è la stessa che mi ha fatto ritardare tanto la decisione di leggere questo romanzo: io odio i seguiti. Ancor più se sono seguiti di libri che io ho amato tanto, come appunto "Chocolat". Possibile che l'autrice non si renda conto del grande rischio che corre a riprendere quei personaggi e inventare per loro una nuova storia? Non si rende conto che difficilmente potrà essere perfetta come la prima?

Evidentemente no. Perché altrimenti la Harris avrebbe lasciato in pace Vianne e Anouk e lasciato ai suoi lettori la possibilità di immaginare per loro qualunque futuro avessero voluto. 
Qui invece porta madre e figlia a Parigi, a gestire una chocolateria non loro in cui la donna cerca in ogni modo di nascondere e nascondersi dal suo passato, per proteggere sè stessa, Anouk e l'altra figlia Rosette, dal mondo magico in cui hanno sempre vissuto.
Ci aggiunge poi un paio di personaggi nuovi: l'ambigua e antipaticissima Zozie, che cerca di inserirsi nella famiglia Rocher e prendere il posto di Vianne, il triste e prevedibilissimo Thierry, innamorato di Vianne senza sapere nulla del suo passato, più qualche altro personaggio accessorio di contorno alla trama.
Il problema è che nessuno di questi personaggi, nemmeno la stessa Vianne, ha la forza e la caratterizzazione perfetta che invece si riscontrava in ogni protagonista di "Chocolat": Vianne è una macchietta, lontana dalla donna forte, indipendente e sicura di sé dell'avventura precedente. Anouk è un'adolescente problematica, come lo siamo stati più o meno tutti, che ha dalla sua il potere di fare accadere cose strane, "incidenti" come li classifica sua madre, e il dilemma morale se sia giusto o sbagliato farlo. Zozie, che dovrebbe essere il motore di tutto questo, è, oltrechè antipaticissima, molto prevedibile e forse quasi troppo cattiva per essere vera.
E Roux, quel gran figaccione di Roux, con il suo fascino gitano, la sua imprevedibilità, dove diavolo è finito? Si allontana da Vianne perché lei gli chiede di farlo?  Non cerca Anouk perché Zozie gli ha detto che è la cosa migliore per loro? Va bene che l'amore tende a rincretinire, ma non così!

Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto dover scrivere una recensione così poco lusinghiera di questo romanzo ma non ne posso fare a meno. Non è riuscito a conquistarmi, sebbene lo abbia letto abbastanza in fretta grazie alla sua scorrevolezza e allo stile comunque sempre piacevole da leggere della Harris. Forse avrei dovuto pensarlo come un romanzo staccato, che non c'entri nulla con "Chocolat". Ma non ci sono riuscita, perché il richiamo che la Harris ne fa' è veramente troppo forte e impossibile da dimenticare.
Peccato.

Nota alla traduzione: qualche calco qua e là ma nulla di troppo grave.

Titolo: Le scarpe rosse
Autore: Joanne Harris
Traduttore: Laura Grandi
Pagine: 492
Prezzo di copertina: 9,90  €
Editore: Garzanti
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formato brossura: Le scarpe rosse

3 commenti:

  1. peccato, chocolat l'ho trovato delizioso!

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  2. Tiziana♥ (perchedirvelo)25 agosto 2012 alle ore 10:04

    Sono assolutamente d'accordo con la tua recensione.
    La sola cosa che hanno in comune con i protagonisti dell'altro libro sono i nomi.
    Manca del tutto quella magia che ha reso chocolat così coinvolgente e originale (ovviamente parlando di magia mi riferisco al fascino che scaturisce dal libro, non agli incantesimi di Vianne)

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  3. Io trovo Le scarpe rosse migliore di Chocolat e ho amato Zozie!

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