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domenica 25 dicembre 2011

ZIA ANTONIA SAPEVA DI MENTA- Andrea Vitali

"Aglio, cipolle, rape, ravanelli e porri sono verdure indigeste che non diamo mai agli ospiti della casa!" Suor Speranza ne è sicura: nel minestrone che ha distribuito ai pazienti della Casa di Riposo di Bellano l'aglio non l'ha fatto mettere di sicuro. Allora come mai Ernesto Cervicati, entrando nella stanza di zia Antonia, ha sentito quell'odore, invece dell'aroma inconfondibile e fresco della menta? Ernesto conosce bene il rassicurante profumo delle mentine di cui è golosa la sua anziana parente. Certo meglio di suo fratello Antonio, che della zia non ha mai voluto saperne: gli interessava molto di più Augusta Peretti, una trentacinquenne ossigenata e vogliosa, nonché figlia di salumiere. Ernesto invece aveva accolto zia Antonia in casa sua e l'aveva accudita per tre anni, finché lei, un po' per non gravare troppo sul nipote, un po' per pudore, aveva deciso di trasferirsi all'ospizio. Quel sorprendente odore d'aglio è un piccolo enigma. Forse è l'indizio di qualcosa di più grave. A indagare, oltre a Ernesto e all'energica suor Speranza, si ritrova anche il dottor Fastelli, medico dal carattere gioviale ma di grande sensibilità. Intorno a questo profumato mistero, Andrea Vitali costruisce un romanzo carico di tenerezza, una di quelle storie che, come zia Antonia, ti accarezzano in un fresco abbraccio. Per poi regalarti, alla fine, una sorpresa.


Non avevo mai letto nulla di Andrea Vitali. Non avevo nemmeno molto bene idea di quale fosse il suo stile o di che cosa parlassero i suoi libri. Poi ho visto questo titolo e letto la trama, e mi è sembrato un libro fatto apposta per me.

La storia è estremamente semplice, quasi banale direi. C'è la zia Antonia, golosa di mentine, che vive nell'ospizio gestito da Suor Speranza. Ci sono due nipoti: Ernesto, scapolo che si occupa di lei e le vuole bene, e Antonio, sposato e, a quanto dice la moglie, molto arrapato, che invece proprio non ne vuole sapere. Ci sono un prete, un medico e un direttore di banca. Un giorno dalla stanza di zia Antonia sparisce l'estratto conto della sua banca... e insieme alla sua sparizione, si espande nell'aria un fortissimo odore di aglio, che contrasta fin troppo con quello di minestrone della casa di riposo e con quello di menta dell'alito della donna. Da dove arriverà? e perché rubare l'estratto conto di un'anziana signora? E soprattutto, come mai di colpo Antonio (ma soprattutto sua moglie Augusta) diventa così interessato alle sorti della zia?

Un libro semplice, facile e veloce da leggere, che però stupisce nella sua semplicità e spensieratezza. Un libro pieno di buoni sentimenti, con un bel colpo di scena finale. E' perfetto per passare un pomeriggio o due sere, magari sotto le coperte durante le feste di Natale.
Mi ha piacevolmente stupito, e penso che ora leggerò anche qualche altro romanzo di Vitali.


Per acquistare il libro: Zia Antonia sapeva di menta

5 commenti:

  1. Io l'ho trovato molto carino. La storia è semplice semplice eh, però è raccontata proprio bene :)

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  2. Anche a me è piaciuto molto :)
    E mi ritrovo perfettamente nella descrizione che hai fatto del libro.

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  3. I libri di Andrea Vitali non mi sanno conquistare... :(
    ma mia zia li legge tutti e sicuramente ha anche questo, glielo chiederò in prestito... ciao, Laura

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  4. Non sei la prima che mi dice che i libri di Vitali non ti sanno conquistare. Quindi probabilmente è uno scrittore così, un po' particolare... Io ho letto solo questo romanzo (ma ho intenzione di procurarmene altri) e mi è piaciuto molto, anche se mi rendo conto che sia scritto con uno stile molto molto semplice, quasi "ingenuo" direi. E ovviamente, se questo stile non piace, c'è poco da fare :)

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