"Non importa quante volte cadi. Quello che conta è la velocità con cui ti rimetti in piedi." Come si esce da una crisi, come si supera una perdita, un insuccesso, un fallimento? C'è chi ha avuto la forza di rimettersi in piedi dopo che l'azienda in cui lavorava ha chiuso, chi ha rifiutato di arrendersi dopo che la recessione lo aveva costretto a vendere la casa in cui viveva e a partire per chissà dove, chi ha ritrovato la forza di andare avanti dopo che un lutto sembrava avergli tolto una ragione per vivere. Due anni in viaggio attraverso l'America, trentasei Stati, l'elezione presidenziale più emozionante che si ricordi e tante vite di gente comune. Ma al centro di tutto questo per Mario Calabresi c'è una sola domanda: che cosa accade nel cuore di chi cade e trova la forza di rialzarsi? Magari con fatica, con dolore, ma con tenacia incrollabile e soprattutto senza aspettare la fortuna? Qual è il segreto di una nazione e della sua gente, capace da sempre - ma oggi più che mai - di reinventarsi da zero, di darsi una seconda chance, di eleggere un presidente nero contro ogni previsione, di rimettersi in cammino anche dopo che la più grave recessione del dopoguerra ha travolto la vita di milioni di persone?
A volte, rialzarsi è difficile. Anche quando si cade per un nonnulla. Anche quando ad abbatterci sono cose inutili e senza senso. E quando le cose sono veramente gravi, è ancora più difficile. E' una sfida contro se stessi quella di riuscire a rialzarsi. Una sfida che a volte non si ha voglia di affrontare e si preferisce stare lì, sdraiati a terra, perché se si è già per terra più in basso non si può andare. Eppure c'è una parte di te, che a un certo punto ti obbliga a rialzarti e a ricominciare a lottare e a vivere.
Questo libro andrebbe letto in uno di quei momenti in cui si è sdraiati a terra e non si ha la forza di rimettersi in piedi. Perché racconta di persone, di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi, anche quando nessuno lo avrebbe ritenuto possibile.
Tanti piccoli racconti, tante storie vere ambientate in America negli anni di Obama, dalla sua candidatura fino alla sua elezione a presidente. Anni di crisi, di fabbriche che chiudono, di colossi finanziari che falliscono e di persone che finiscono in mezzo a una strada. Anni di guerra, di ragazzi che vanno a combattere e che non sempre fanno ritorno. Anni di fughe e anni di pazzia.
Ma anche anni di speranza. E l'America, culla della crisi finanziaria, rimane sempre e comunque il posto dove realizzare i propri sogni è possibile: se un'azienda fallisce, si può sempre tornare a studiare, se una banca crolla posso riutilizzare quello che lì ho imparato per qualcosa di più sociale, se perdo due gambe in Iraq, posso sempre continuare a fare surf, se sono schizofrenico posso comunque vincere un Nobel. E questo sogno si incarna in Obama, il primo presidente di colore che ha saputo in qualche modo ridare vita al sogno americano.
Il filo conduttore di questi racconti è quello che non bisogna arrendersi. Che bisogna sempre stringere i denti e lottare per ottenere quello che si vuole. Anche quando è troppo difficile. Perché la fortuna ce la costruiamo noi.
Ancora una volta Mario Calabresi riesce a colpirmi nel profondo e a commuovermi, raccontando queste storie, di persone comuni e di persone più famose, accomunate dalla volontà di lottare e di credere nei sogni.
Assolutamente da leggere!
Per acquistare il libro di Mario Calabresi: La fortuna non esiste. Storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi (Piccola biblioteca oscar)
A volte, rialzarsi è difficile. Anche quando si cade per un nonnulla. Anche quando ad abbatterci sono cose inutili e senza senso. E quando le cose sono veramente gravi, è ancora più difficile. E' una sfida contro se stessi quella di riuscire a rialzarsi. Una sfida che a volte non si ha voglia di affrontare e si preferisce stare lì, sdraiati a terra, perché se si è già per terra più in basso non si può andare. Eppure c'è una parte di te, che a un certo punto ti obbliga a rialzarti e a ricominciare a lottare e a vivere.
Questo libro andrebbe letto in uno di quei momenti in cui si è sdraiati a terra e non si ha la forza di rimettersi in piedi. Perché racconta di persone, di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi, anche quando nessuno lo avrebbe ritenuto possibile.
Tanti piccoli racconti, tante storie vere ambientate in America negli anni di Obama, dalla sua candidatura fino alla sua elezione a presidente. Anni di crisi, di fabbriche che chiudono, di colossi finanziari che falliscono e di persone che finiscono in mezzo a una strada. Anni di guerra, di ragazzi che vanno a combattere e che non sempre fanno ritorno. Anni di fughe e anni di pazzia.
Ma anche anni di speranza. E l'America, culla della crisi finanziaria, rimane sempre e comunque il posto dove realizzare i propri sogni è possibile: se un'azienda fallisce, si può sempre tornare a studiare, se una banca crolla posso riutilizzare quello che lì ho imparato per qualcosa di più sociale, se perdo due gambe in Iraq, posso sempre continuare a fare surf, se sono schizofrenico posso comunque vincere un Nobel. E questo sogno si incarna in Obama, il primo presidente di colore che ha saputo in qualche modo ridare vita al sogno americano.
Il filo conduttore di questi racconti è quello che non bisogna arrendersi. Che bisogna sempre stringere i denti e lottare per ottenere quello che si vuole. Anche quando è troppo difficile. Perché la fortuna ce la costruiamo noi.
Ancora una volta Mario Calabresi riesce a colpirmi nel profondo e a commuovermi, raccontando queste storie, di persone comuni e di persone più famose, accomunate dalla volontà di lottare e di credere nei sogni.
Assolutamente da leggere!
Per acquistare il libro di Mario Calabresi: La fortuna non esiste. Storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi (Piccola biblioteca oscar)
Credo proprio che questo sarà un altro dei libri che comprerò "su tuo consiglio"! ^__^
RispondiEliminadiciamo che questo è uno di quei momenti per leggere questo libro...
RispondiEliminaI - o@@→doo@ show AdeleJunare_ Serse Simone
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