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sabato 27 agosto 2011

PICCOLI LIMONI GIALLI- Kajsa Ingermarsson

Nel giro di poche ore Agnes vede il suo mondo andare in pezzi: il suo capo tenta goffamente di molestarla e, vistosi respinto, la licenzia. Rientrando a casa frustrata e amareggiata viene accolta, anziché dall'abbraccio consolatorio del fidanzato, dalla notizia che lui ha deciso di lasciarla. E un'altra brutta sorpresa è in arrivo dai genitori... Ce n'è di che chiudersi in casa a compiangersi. E invece Agnes non vuole darsi per vinta e, superato l'iniziale sconforto, cerca di riprendere in mano la propria vita accettando la proposta di un amico: aprire insieme un piccolo ristorante che profonda nell'inverno svedese profumi e sapori del Mediterraneo e di quei Piccoli limoni gialli che diventeranno la loro insegna. I due investono tutte le loro energie e i risparmi nella nuova avventura... Ma sarà la scelta giusta? Riuscirà Agnes a riscattarsi e magari a ritrovare l'amore?

Quasi sicuramente se non avessi letto questo romanzo tra un pomeriggio in spiaggia e una traversata alle volte della Corsica questo commento sarevve decisamente più negativo.
Il libro è infatti abbastanza scontato e banale, i personaggi parecchio stereotipati e l'unico colpo di scena del romanzo è in realtà abbastanza prevedibile già a metà libro.
Eppure non me la sento di stroncarlo. Non fosse altro perché mi ha fatto venire voglia, tanta anche, di andare a mangiare al Piccoli Limoni Gialli. Certo, forse preferirei che a servirmi non ci fosse Agnes, la protagonista del romanzo, perché non credo che riuscirei a trattenermi dal dirle quanto è idiota. Il tuo fidanzato ti sfrutta, ti tradisce, ti tratta come una pezza da piedi e tu continui a giustificarlo, perdonarlo e amarlo? Il tuo capo tenta di violentarti e tu lasci cadere la bottiglia di vino più cara del ristorante per terra anzichè rompergliela in testa? Un po' idiota lo sei dai. Ma per fortuna attorno a lei c'è una galleria di personaggi che, per quanto appunto scontati e stereotipati, rendono la storia più godibile e leggibile.
Insomma, è un libro da spiaggia, da traghetto, da tutti i posti in cui non avete voglia di leggere niente di intellettualmente impegnativo. Un libro leggero, senza grosse pretese, che si legge bene e in fretta e che fa venire anche parecchia fame.
Ma nulla di più.

Nota alla traduzione: pessimo utilizzo delle note del traduttore quando non necessarie e pessima scelta di tradurre le sigle.Da rifare.

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