Pagine

martedì 12 luglio 2011

I NEWYORKESI- Cathleen Schine

New York! New York! Al riparo dal traffico e dal trambusto cittadino dell'Upper West Side c'è un piccolo quartiere tranquillo vicino a Central Park dove, tra gli altri, abitano alcuni proprietari di cani. Vivere in un posto come questo, con un cane al guinzaglio, è come vivere in un piccolo villaggio. Persone spesso sole, riservate, talvolta un po' eccentriche, persone che mai si sarebbero incontrate altrimenti, si conoscono, stringono amicizia o si innamorano, a volte si lasciano. Succede anche a Jody, signora quasi quarantenne, di conoscere l'amore grazie al suo cane, un grosso pit bull femmina di nome Beatrice che lei adora. Perché i cani fungono da veri e propri cupidi, obbligando i loro padroni a legare con altri esseri umani, a superare timidezze e inibizioni in un lieve e romantico minuetto.


Ok, ora voglio un cane. Cioè, lo volevo già anche prima in realtà ma dopo aver letto questo romanzo lo vorrei ancora di più. Certo, io non avrei Central Park a due passi dove portarlo a passeggiare (vivo in campagna, lo porterei per campi), nè i miei vicini sono così problematici e interessanti come quelli di Jody (sono tutti troppo vecchi per me). Però voglio un cane, perché alla fine forse è l'unico a darti un amore così incondizionato e fedele, e a capirti e consolarti quando sei giù.
In questo libro i cani, sebbene non parlino, sono i veri protagonisti. Senza di loro, la storia non si svilupperebbe, i vicini di questo quartiere nascosto di New York non si conoscerebbero e non interagirebbero. Everett ad esempio se non avesse visto il pit bull Beatrice non avrebbe nemmeno conosciuto la sua padrona Jody, nè avrebbe avuto problemi a rompere con Polly se non fosse stato per il suo cane Howdy. Senza Howdy, nemmeno George avrebbe scoperto qual è lo scopo della sua vita, così come Doris se non avesse conosciuto un volpino sarebbe rimasta della sua idea di bandire i "canidi" dalla faccia della terra.
Un libro semplice e leggero, una storia corale di un quartiere di New York lontano dal caos della città, una New York diversa e sconosciuta, dove i vicini di casa a poco a poco si conoscono e legano.
Certo, non è un capolavoro,e non penso fosse questo lo scopo dell'autrice. Un libro carino e divertente con cui passare un pomeriggio.

Nota alla traduzione: nulla da dire!

2 commenti:

  1. approfitto di questo libro per lasciarti un commento, perchè questo è uno dei libri a me cari, non per la storia ma per chi me l'ha regalato :-)
    sbircio da un po di tempo nel tuo blog e mi piacciono le tue recensioni.
    Ciao

    RispondiElimina
  2. Sinceramente non sono affatto d'accordo sul ruolo da protganista dei cani che aimè invece sono del tutto marginali, nessuno di loro è nemmeno minimamente approfondito, puro contorno che permette alla Shine di collegare fra loro personaggi altrimenti estranei fra loro. Insomma cani utilizzati come mero espediente narrativo.Per quanto i riguarda i veri protagonisti, gli esseri umani, anch'essi mi paiono pochissimo approfonditi, se non addirittura proprio poco a fuoco il che rende il libro un esempio, nemmeno dei migliori , del filone d'oro della chick-lit.Che poi... non voglio per forza denigrare il genere, all'interno di esso ci sono comunque romanzi meglio scritti di altri, ma non è questo il caso e l'ironia di Brigest Jones è lontana, aimè, mille miglia. Comunque buono se si desidera una lettura del tutto disimpegnata, senza nessuna ambizione letteraria, così, giusto per tenere la testa impegnata magari durante un lungo viaggio! Astenersi cani-muniti, non troverete pane per i vostri denti.

    RispondiElimina