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sabato 24 ottobre 2009

AMICI AMANTI CIOCCOLATO Alexander McCall Smith

Isabel Dalhousie è una dilettante di filosofia, una detective a tempo perso, una cultrice di belle arti e di teatro. Ma è anche una donna, senza dubbio. E in certe occasioni sente chiaramente che tutto il suo universo morale, così faticosamente costruito, potrebbe crollare sotto i semplici colpi del fascino maschile. Quando, per esempio, incontra l'uomo che avrebbe dovuto sposare sua nipote Cat, anche lei, che pure ha appena finito di stroncare in una recensione un po' stizzita un "Elogio del peccato", cede davanti alla sua bellezza e si trova in una situazione di imprevista e conturbante difficoltà. Ma altre ben più inquietanti prove attendono la simpatica Isabel: l'incontro con un uomo che ha appena subito un trapianto di cuore e che le confida di essere da quel momento tormentato da ricordi inspiegabili, che sicuramente non gli appartengono, rendono la vicenda davvero complicata e intrigante. E Isabel, come al solito, non si tira indietro: accompagnata dalla fedele Grace, percorre le strade e i salotti più curiosi di una Edimburgo quasi magica, addentrandosi in un'indagine pericolosa e imprevedibile, in cui emergono di nuovo tutta la sua umanità e simpatia, insieme alla capacità di riflettere con semplicità sugli ingredienti essenziali della vita, l'amore, l'amicizia e naturalmente anche la tentazione, che non sempre si presenta sotto forma di cioccolata...

Il fatto di aver letto prima il terzo e poi questo (mi manca ancora il primo), sicuramente non mi sta aiutando ad apprezzarli come meriterebbero. McCall Smith scrive veramente bene, in un modo "leggero", "delicato". Le storie che racconta in realtà non sono niente di che, ma la cosa bella è il modo in cui li affronta la protagonista, il modo in cui si lascia coinvolgere come dovere morale.
Li consiglio comunque, magari letti nell'ordine giusto :P

Nota alla traduzione: ho apprezzato molto un punto, dove il traduttore ha fatto una scelta che potrebbe sembrare azzardata ma non lo è. Si fa riferimento allo scioglilingua "The rain in spain stays mainly in the plain", reso famoso dal film My Fair Lady. E il traduttore ha fatto effettivamente l'unica scelta possibile, ovvero prendere la traduzione italiana. (La rana in spagna gracida in campagna). Scelta scontata forse, ma ho apprezzato.

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