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mercoledì 6 giugno 2018

BEAUTIFUL MUSIC - Michael Zadoorian

Stasera è tutto diverso. Mi sento libero. Libero dal lutto, libero da dolore di mia madre, libero dalla cattiveria di chiunque al mondo. Voglio soltanto stare in questo momento, con questo divano, questo stereo e questo disco.



Aspettavo con ansia un nuovo romanzo di Michael Zadoorian. Dopo aver amato alla follia In viaggio contromano (no, il film che è stato tratto dal libro ancora non l’ho visto, ma spero di rimediare quanto prima), a tutt’oggi uno dei miei romanzi preferiti di sempre, ed essere rimasta invece un po’ meno soddisfatta di Second Hand, sua opera d’esordio, ero curiosa di leggere qualcosa di nuovo di questo scrittore americano. Per capire se In viaggio contromano sia stata fortuna, perché ce ne sono tanti di scrittori in grado di scrivere solo un romanzo bellissimo nella loro vita (e qualcuno neanche questo, in realtà) o se invece i problemi che ho trovato io in Second Hand fossero legati a una questione di immaturità.

Marcos y Marcos ha risposto a questa mia volontà, pubblicando in contemporanea con l’uscita americana Beautiful Music, tradotto da Claudia Tarolo.

Siamo nella Detroit degli anni ’70 e Danny è un ragazzino un po’ impopolare, goffo, impacciato, per nulla sportivo e facile preda dei bulli. Aveva degli amici, una volta, nel quartiere in cui abitava, ma poi le loro famiglie se ne sono andate , in parte a causa dell’arrivo di nuovi abitanti di colore. Danny si rifugia spesso nella musica: quella che ascolta in auto con suo padre e quella che sente in cantina, sempre insieme a suo padre, quando i due si richiudo lì per fare lavoretti e forse anche per sfuggire a una madre e una moglie un po’ problematica. La musica è un’ancora di salvezza per Danny nei momenti più difficili della sua vita di adolescente, e lo diventa ancora di più quando un’enorme tragedia si abbatte sulla famiglia e lui deve trovare un modo per reagire.
È tutto diverso, adesso, come ci si poteva aspettare. Scopro che anche dopo che è successa una cosa veramente orribile, succedono altre cose. I tuoi occhi continuano ad aprirsi, le tue orecchie continuano a sentire, i tuoi polmoni continuano a respirare, anche se tu non sai perché e non vorresti. Arriva l'inverno. Passano i giorni e in qualche modo arranchi nella loro melma. Quando riesci a dormire, e a volte ci riesci, quando la radio fa bene la sua parte, quando trasmette canzoni di un certo tipo, senza troppi significati, cullandoti in uno spazio vuoto, dove, per un momento o due, i ricordi di lui non ti tolgono il respiro. Quando riesci a dormire, e a volte ci riesci, ti svegli in una casa immobile, e il mormorio della tua radio è l'unico segno che sei sveglio e vivo.
A correre in suo aiuto arriva un’insegnate della sua scuola che, sentendo la sua voce, gli chiede di lavorare alla radio della scuola. Non deve fare niente di particolare: solo mettere un paio di dischi e leggere degli annunci. Un sogno che si avvera, per Danny, ma che poi si scontra con la realtà, molto più complessa di quel che un ragazzino della sua età potrebbe immaginare e forse capire. Ma la musica ha dato a Danny una sensibilità in più, che gli permette, a modo suo, di affrontare le ingiustizie e le difficoltà del mondo.

Beautiful Music è un inno alla musica e al suo potere di salvare vite e di far sentire meno soli. Ma anche un romanzo sulla famiglia, sui legami e sulle difficoltà ad andare avanti quando uno di questi legami suo malgrado si spezza. 
C’è poi la questione degli scontri razziali, che imperversavano nella Detroit e più in generale in tutta l’America di quegli anni, raccontata però dal punto di vista di un ragazzino che, molto semplicemente, non capisce perché si debbano discriminare persone con la pelle di un colore diverso, proprio come non capisce perché i bulli se la debbano prendere con lui a scuola.
Tutti avevano una gran paura che i neri venissero ad abitare nel nostro quartiere. Questa era la cosa peggiore che potesse succedere. Ora i neri stavano venendo ad abitare nel nostro quartiere e non sembra fare una grande differenza. Salvo per tutti quei bianchi che se ne vanno.
Devo dire una cosa a discolpa di mia madre (e di mio padre, quando c'era ancora): non li ho mai visti comportarsi male o essere scortesi con nessuno, nero o bianco che fosse. Ho visto mio padre con i suoi colleghi neri quando mi portava in ufficio i sabati in cui lavorava, ed era gentile e cordiale, come sempre. Lo stesso capitava con mia mamma quando andavamo all'alimentari o all'ambulatorio medico, e lei si metteva a ridere e scherzare con l'infermiera del dottor Hadosian, Mildred. (La mamma era più gentile con lei che con il dottore.) È una finta? È ipocrisia? Si può essere un reazionario gentile? È possibile avere lati opposti di qualcosa nel proprio cuore? Puoi credere che le cose stiano in un modo, mentre le tue azioni rivelano qualcos'altro? Puoi temere l'idea di certe persone, ma non le persone stesse, viste da vicino? Proprio non lo so.
Danny è sicuramente un bel personaggio e ho provato nei suoi confronti una forte simpatia ed empatia fin dalla prima pagina. Mi sono piaciute le sue insicurezze, così incredibilmente condivisibili, e ho adorato il rapporto con suo padre, ma anche il suo tentativo di tenere a galla una famiglia che sta affondando, e la sua frustrazione quando non ci riesce.
Vorrei dirle che non è niente. Vorrei dirle che manca anche a me. Vorrei dirle che andrà tutto bene. Ma non posso, perché non penso che andrà tutto bene. La fisso e basta. Mi rimetto le cuffie, ma la canzone è finita.
E poi c’è la musica, ovviamente. Di cui forse bisognerebbe essere un po’ più conoscitori e appassionati di quanto non lo sia io per apprezzare tutto il potenziale di questo romanzo. Ma anche se non siete dei grandi esperti, come non lo sono io, sicuramente in alcuni momenti della vostra vita avrete fatto ricorso alla musica e alle canzoni per affrontare dei momenti tristi o brutti, o come colonna sonora di istanti bellissimi e quindi non avrete difficoltà a capire comunque quanto sia bello quest’ultimo romanzo di Michael Zadoorian.

Certo, In viaggio contromano rimane il mio preferito, ma Beautiful Music mi ha fatta sorridere ed emozionare, commuovere e, in alcuni punti, anche un po’ arrabbiare. E, ovviamente, lo consiglio tantissimo.


Titolo: Beautiful Music
Autore: Michael Zadoorian
Traduttore: Claudia Tarolo
Pagine: 397
Anno di pubblicazione: 2018
Editore: marcos y marcos
Prezzo di copertina: 18€
Acquista su amazon:
formato cartaceo:Beautiful music

2 commenti:

  1. Arghhh. Considerando il fatto che non mi è ancora arrivato, maledetta posta, a questo punto speravo egoisticamente che tu lo avessi odiato, giusto per farmelo aspettare di meno. E invece...
    Non vedo l'ora di leggerlo. ;)

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  2. Condivido il tuo pensiero: un libro rumoroso come quella musica che non fanno ascoltare a scuola, un libro multiforme come la pelle degli abitanti di Detroit, gli umori di chi accompagna Danny nel processo di crescita, un grido di speranza lanciato nell'etere ..
    Quanta dolcezza nella scena finale, come un lungo abbraccio invisibile.
    Hai letto di Zadoorian anche i racconti editi nel volume "IL mondo delle cose"?
    Mi chiedevo cosa ne pensassi.
    PS: uno spassionato consiglio, non guardare il film tratto da In viaggio contromano, sporca tutta l'incomparabile bellezza di quel l'emozionante viaggio

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