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martedì 14 marzo 2017

ETTA E OTTO E RUSSELL E JAMES - Emma Hooper


Prima di acquistare un libro usato, di solito, mi chiedo come mai quel libro sia finito su una bancarella o al Libraccio. È un doppione? È un libro brutto? È un libro bello arrivato nelle mani del lettore sbagliato, o, quantomeno, nel momento sbagliato? È un interrogativo fugace, che non mi impedisce di comprare il libro, anche se magari non ne avevo mai sentito parlare prima di ritrovarmelo tra le mani in quel momento. E, in effetti, mi è sempre andata bene (per dire, quel capolavoro di Ho paura torero di Pedro Lemebel l’ho comprato a un mercatino, senza avere la più pallida idea di cosa fosse).

O quasi sempre. Perché adesso dovrei scrivere di Etta e Otto e Russell e James di Emma Hopper, pubblicato in Italia da Bompiani e tradotto da Elena Dal Pra, che ho comprato al Libraccio qualche mese fa, e non so davvero cosa dire. Lo puntavo da quando è uscito, in realtà, con quella sua bella copertina e, soprattutto, con questo titolo un po’ particolare, che trovavo e trovo ancora buffo, convinta che si sarebbe trattato di un romanzo dolce, commovente e anche un pochino divertente.

Il romanzo racconta la storia di Etta e Otto e Russell (James no, lui arriva dopo). I tre ora sono anziani, Etta e Otto sposati e Russell vicino di casa e loro amico da sempre. Etta, che ha ottantatré anni e ha seri problemi di memoria, un mattino si sveglia e decide di partire per andare a vedere il mare. Prende un po’ di cibo, uno zaino, i suoi stivali, il fucile e parte, a piedi, lasciando un biglietto al marito in cui gli dice di non preoccuparsi, che lei cercherà di ricordarsi di tornare. Otto la lascia andare, non la insegue, né parte alla sua ricerca nei giorni e nelle settimane successive. Semplicemente si mette lì e aspetta, passando il tempo costruendo strani animali di cartapesta e facendo dolci. All’inseguimento di Etta va, invece, Russell, che non l’ha mai abbandonata. Etta cammina, cammina, cammina, per i campi e le città. A lei si unisce a un certo punto James, un coyote (tranquilli, non è spoiler, ché l’immagine di copertina è abbastanza esplicativa, direi), e, di tanto in tanto, qualche curioso. Finché la donna non arriva effettivamente al mare. In parallelo con la storia di oggi c’è quella del passato dei tre: il lettore scopre così come è nata l’amicizia tra Otto e Russell, quando è arrivata Etta nelle loro vite e quando queste sono state stravolte dall’arrivo della guerra
.
Quando ho girato l’ultima pagina di Etta e Otto e Russell e James il mio primo pensiero è stato “boh!”. La storia è una rielaborazione delle storia d’amore tra i protagonisti del film Pearl Harbor e di L’imprevedibile viaggio di Harold Fry di Rachel Joyce. Un triangolo amoroso che forse senza la guerra non si sarebbe mai formato, per quanto riguarda la storia del passato, e una donna anziana che decide di camminare e diventa un po’ un fenomeno, nel presente. A mancare è qualcosa che faccia da collante tra le due narrazioni: sì, c’è l’amicizia e l’amore tra i tre; sì, c’è il passato che si sovrappone al presente nella mente di Etta. Però, ecco, secondo me non è sufficiente.

Soprassedendo sulla poca credibilità del fatto che una signora anziana e malata possa andarsene in giro per mezzo Canada senza che nessuno le dica niente, la narrazione nel presente è davvero troppo criptica, troppo confusa, a tratti quasi illogica e un po’ sospesa. Come se mancasse qualcosa, appunto. Come se l’autrice avesse voluto giocare con i ricordi e la memoria di questi anziani protagonisti, senza però riuscire a controllarla. In parte potrebbe anche essere colpa mia, poiché mi aspettavo un libro completamente diverso, più leggero forse. Però, comunque, qualcosa non funziona a prescindere, secondo me.

Ed è un vero peccato, perché Etta e Otto e Russell e James di potenziale ne avrebbe tantissimo. Soprattutto per la parte nel passato, per il racconto della guerra e di come questa abbia sconvolto le vite di tutti, anche quelle di un piccolo paesino canadese.
Immagino che chi l’ha portato al Libraccio abbia provato un po’ le stesse cose, che lo abbia chiuso e abbia pensato “boh!” e magari, come me, si sia anche un po’ arrabbiato… perché nel mondo dei libri non c’è niente che mi faccia arrabbiare di più di un libro dal potenziale enorme che viene in qualche modo sprecato.


TITOLO: Etta e Otto e Russell e James
AUTORE: Emma Hooper
TRADUTTORE: Elena Dal Pra
PAGINE: 300
EDITORE: Bompiani
ANNO: 2015
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1 commento:

  1. mmm, ai tempi mi ispirava, però lo immaginavo molto molto diverso...
    Se lo trovo usato, magari, anche sì. C'è il fattore "vecchietti a bordo" che, lo sai, mi influenza. :)

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