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lunedì 28 settembre 2015

QUELLO CHE HAI AMATO - a cura di Violetta Bellocchio

Per cominciare a conoscere qualcuno, devo vedere cosa gli provoca una reazione forte. Il modo più semplice è fare una domanda. Che cosa ami?
Scelgo questa domanda perché non ho idea di quale risposta sto per ricevere. L’amore, in concreto, prende forme  strane e specifiche, e l’amore come concetto si può intendere in migliaia di modi. Che cosa ti piace? Che cosa ti muove? A cosa scegli di dare importanza? Che cosa ti spinge a cambiare, o a stabilire una tregua con una parte di te.


Violetta Bellocchio, scrittrice e curatrice della rivista online “Abbiamo le prove” (che se ancora non conoscete vi consiglio caldamente di visitare), ha posto questa domanda ha undici scrittrici italiane, compresa se stessa. Undici donne, a cui è stato chiesto di raccontare undici storie vere della loro vita che parlano d’amore. Da queste risposte, da questi racconti, Violetta Bellocchio ha fatto nascere Quello che hai amato, pubblicato da Utet.

Si parla d’amore, si diceva, ma non nel senso più comune che gli viene attribuito. Si parla d’amore per le cose, per gli oggetti, per le situazioni, per le città, per i luoghi, per gli altri, per se stessi. Sono storie di vita vissuta che in qualche modo hanno segnato la vita di chi le racconta. Possono sembrare all'apparenza banali, tipo la storia d’amore di Nadia Terranova per la vecchia panda di sua mamma, piazzato proprio in apertura alla raccolta. Possono sembrarci folli, come quell'amore smisurato per il cibo nella storia che ci racconta Mari Accardi. Tristi e nostalgici per un passato d’amore e un presente che non riesce mai a esserne all’altezza, se ascoltiamo le parole di Giusi Marchetta. Dolorosi, quando una persona che si ama smette d’improvviso di essere se stessa, con Carolina Crespi. Possono essere amori per una grande e caotica città, Napoli per Raffaella R. Ferré e New York per Claudia Durastanti, che a volte però racchiude in sé piccoli paesi, che crescendo si perdono e si abbandonano, come per Giuliana Altamura. Poi sì, nel racconto di Flavia Gasparetti c’è anche l’amore inteso come relazione amorosa tra due persone, ma è un amore fatto di abitudini, di imperfezioni, di incongruenze, di sofferente. E si ritorna poi all’amore per il proprio paese di origine, che assomiglia un po’ a un telefim e che diventa odio quando vacilla la certezza di potersene andare, nel racconto di Chiara Papaccio. L’amore per la lettura che mette insieme persone completamente diverse tra loro e porta a grandi riflessioni sulla propria vita e su quel grasso, quella Sugna, che deve far parte di ogni cosa che facciamo, per Serena Braida. Per poi arrivare alla fine, con il racconto di Violetta Bellocchio, che parla di scrittura e tornare a sorridere.

Nadia Terranova, Mari Accardi, Giusi Marchetta, Carolina Crespi, Raffaella R. Ferré, Claudia Durastanti, Giuliana Altamura, Flavia Gasparetti, Chiara Papaccio, Serena Braida e Violetta Ballocchio, con i loro racconti, hanno raccontato loro stesse, il loro modo di essere, di pensare, di amarsi e di amare, arrivando a creare qualcosa, secondo me, di incredibile. Per la forza narrativa, sicuramente, ma anche per tutte le sfaccettature che con i loro racconti, le loro storie, così diverse tra loro eppure che rispondono tutte alla stessa domanda iniziale, sono riuscite a dare.

Come succede con tutte le raccolte di racconti, alcuni li ho preferiti ad altri (il mio preferito in assoluto è Gioia e Fosco di Flavia Gasparetti, forse perché mi ricorda una mia storia passata, forse perché quello che racconta è ciò che più mi spaventa in una relazione), con alcuni stili ho faticato un po’ di più e forse uno o due racconti non li ho nemmeno capiti del tutto. Ma è normale, succede anche fuori dalle pagine di andare più d’accordo con qualcuno rispetto a qualcun altro.

Quello che hai amato è  stata per me davvero una grande lettura. Per il progetto in sé, di mettere tutte insieme queste scrittrici italiane e fare in modo che si raccontino, che poi è quello che succede quotidianamente su Abbiamo le prove. Ma anche per il coraggio, per la voglia di raccontare e raccontarsi, che queste scrittrici hanno avuto (parlare di sé non è più semplice che inventare, secondo me).

A chi dice che la narrativa italiana contemporanea non esiste, men che meno quella femminile, consiglio caldamente di leggere questo libro, che è solo un assaggio di quello che queste scrittrici sanno fare. E ovviamente lo consiglio anche a tutti gli altri, perché è davvero una gran bella lettura.

Titolo: Quello che hai amato
Autore: Nadia Terranova, Mari Accardi, Giusi Marchetta, Carolina Crespi, Raffaella R. Ferré, Claudia Durastanti, Giuliana Altamura, Flavia Gasparetti, Chiara Papaccio, Serena Braida e Violetta Ballocchio
Pagine :203
Editore: Utet
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