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lunedì 24 agosto 2015

BASTADDI - Stefano Amato



Bastardi senza gloria è il mio film preferito tra quelli che ho visto di Quentin Tarantino. Più di Pulp Fiction, di Kill Bill e anche di Django. Mi è piaciuta tantissimo l’idea alla base del film, un gruppo di soldati addestrati per uccidere i nazisti a cui un giorno viene affidata la missione di uccidere Hitler, mi è piaciuta quella violenza tipica dei film di Tarantino, sempre al limite tra il vomitevole e il ridicolo, che questa volta era in qualche modo “giustificata” da un fine molto nobile, e, non da ultimo, ho adorato l’interpretazione di Christoph Waltz, diventato da quel momento uno dei miei attori preferiti (insieme a Stanley Tucci).
Penso che tutti, guardando quel film, abbiano pensato che se davvero fosse esistito un gruppo così ai tempi del nazismo, le cose sarebbero andate diversamente. E credo che anche oggi, in certi contesti e in certe situazioni, capiti ancora di pensare che per porre fine a qualcosa di così grave e criminale sia necessario un gesto tanto eclatante.

O almeno è sicuramente quello che ha pensato Stefano Amato scrivendo il suo Bastaddi. Un omaggio a Tarantino, in un remake in chiave mafiosa di Bastardi senza gloria.
Qui siamo in Sicilia, nei primi anni ‘90, e la mafia la fa da padrone. A cercare di opporsi c’è un gruppo di otto uomini, alcuni ex mafiosi pentiti, altri di non proprio chiara provenienza, guidati dal tenente Ranieri, che non solo si diverte a eliminare mafiosi grandi e piccoli, ma ne conserva anche lo scalpo come trofeo. Un po’ di paura ai capi mafia questo gruppo la sta mettendo, insieme a quel maxi processo che ha portato ad arresti e condanne importanti nei vari clan. Gli affiliati stanno un po’ perdendo la fiducia nel sistema e occorre qualcosa di simbolico per far vedere chi comanda. Un film, per l’esattezza, in cui si raccontano le eroiche gesta di un solo uomo che da solo ha resistito a un terribile attacco. Alla prima del film parteciperà tutta la cupola. Ma anche i Bastaddi e una ragazza desiderosa di vendetta.

Il libro segue di pari passo la trama del film, senza distaccarsene mai. Ed è questa la sua più grande pecca. Sebbene l’idea sia buona e Stefano Amato sappia scrivere bene, se si conosce il film di Tarantino la lettura diventa alla lunga noiosa, perché si sa già perfettamente tutto quello che succederà. La sostituzione dell’ambientazione nazista con quella mafiosa non è infatti sufficiente a togliere quella sensazione di prevedibilità che si prova fin dalle prime pagine.
Forse una semplice ispirazione, anziché un’aderenza così rigorosa al film di Tarantino che in alcuni punti è anche un po’ forzata, avrebbe reso il romanzo più godibile e appassionante anche per chi conosce Bastardi senza gloria.

In Bastaddi ci sono sicuramente alcuni momenti divertenti (quando si raccontano quali sono i film preferiti dai mafiosi, ad esempio) e anche altri molto commuoventi (c’è una frase sul finale che non vi svelo, ma che è riuscita per un momento a cancellare la mia insoddisfazione), che però non sono bastati a convincermi.
C’è anche da dire che per me le trasposizioni da film a libro sono anche peggio di quelle da libro a film (che, per quanto spesso deludenti, offrono sempre qualcosa di diverso rispetto alla lettura), e infatti è davvero raro che io ne legga. Qui speravo che la nuova ambientazione aiutasse, ma purtroppo non è successo. Peccato, davvero.

Titolo: Bastaddi
Autore: Stefano Amato
Pagine: 232
Editore: marcos y marcos
Acquista su Amazon:
formato brossura: Bastaddi

5 commenti:

  1. Non lo conoscevo, ma dico peccato anch'io.
    Nonostante apprezzi più il Tarantino rapido e veloce - indolore non tanto - di Kill Bill, riconosco che Bastardi sia un grande film dei suoi. Anche se Waltz ho paura che, di lì in poi, interpreti sempre il solito ruolo e "gigioneggi" un po' troppo. Mie impressioni? Comunque mi segno Amato, perché ho visto il film ma una volta sola, e la trama ispira.

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    1. Effettivamente anche in Django il personaggio di Waltz, sebbene più positivo, è molto simile a quello di Bastardi. In Carnage forse è un po' diverso.

      Ecco, forse se il film lo conosci ma l'hai visto solo una volta, non senti l'effetto di prevedibilità. Fammi sapere, che sono curiosa!

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  2. L'idea sembrerebbe carina peccato però per la scarsa originalità, come hai detto tu sarebbe stato meglio che il film di Tarantino fosse stato solo d'ispirazione e che la trama se ne distaccasse. Mischiare letteratura e cinema è sempre un azzardo che il più delle volte delude. Non credo che lo leggerò, ma ora mi lasci con la curiosità della frase sul finale! XD

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    1. La frase sul finale è quella che da' forse un senso vero e proprio a tutto il remake. E se pensi alla storia della mafia siciliana agli inizi degli anni '90 è facilmente immaginabile chi abbia come protagonisti :)



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  3. Non ho letto il libro, ma dalla tua segnalazione, approfondita, le carte in mano per la scelta o meno della lettura ci sono tutte.
    Complimenti per la frase selezionata come sottotitolo del tuo blog: mai sottovalutare il potere dei libri.
    C'è molta verità in questo.
    Ben trovata.
    Un sorriso per la giornata.
    ^____^

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