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giovedì 11 settembre 2014

L'UOMO CHE SCAMBIO' SUA MOGLIE PER UN CAPPELLO - Oliver Sacks

Quando ho annunciato che avevo iniziato a leggere L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, ho ricevuto più apprezzamenti e commenti di quanti non ne avessi mai ricevuti prima per una mia lettura precedente.
Devo ammettere che questo mi ha stupito molto, perché non è un romanzo ma un saggio che raccoglie alcuni dei casi clinici che il neurologo Oliver Sacks ha affrontato nella sua vita. Io non sono una grande amante dei saggi, perché preferisco imparare le stesse cose dai romanzi, e non ho mai nemmeno avuto una grande passione per la neurologia e la psicoanalisi (per dire, Freud, quando l'ho studiato al liceo, mi stava antipatico). Il cervello umano mi affascina, certo, ma mi spaventa anche molto. Pensare di leggere un libro che racconta di certe persone affette dai disturbi neurologici più bizzarri e, al tempo stesso terribili, mi trasmetteva quindi un certo senso d'ansia.

Poi però ho messo da parte tutte le mie titubanze, grazie anche a tutti i commenti entusiasti letti qua e là, e ho iniziato a leggere. Ho seguito Oliver Sacks tra i suoi casi e i suoi pazienti, apprezzandone tantissimo il modo umano di approcciarsi a loro e poi di raccontarli. Per Oliver Sacks non sono solo pazienti, solo casi da studiare, ma sono soprattutto persone, affette da problemi misteriosi e, spesso terribili. Il libro è suddiviso in diverse parti, ognuna delle quali raccoglie problematiche diverse: i racconti che riferiscono una perdita di qualcosa, che sia della percezione di un arto, del proprio corpo, di se stessi, sono quelli più numerosi, forse perché anche perché più frequenti. Dei deficit cognitivi, più o meno gravi, più o meno consapevoli da chi ne è affetto, più o meno comprensibili e curabili.
Alle perdite, seguono invece gli eccessi, ovvero pazienti con lesioni del cervello che comportano un aumento di certi atteggiamenti: mille tic, un'esuberanza sessuale incomprensibile, una donna che imita tutte le persone che vede.
Ci trasporti, ovvero patologie che comportano una reminiscenza, l'alterazione della percezione, dell'immaginazione,. Sacks presenta i casi di due donne che, all'improvviso, sentono della musica forte e incessante nella loro testa, musica che le riportava in un particolare periodo della loro vita passata.
L'ultima sezione è Il mondo dei semplici, in cui vengono presentati i casi di persone con problemi fin dalla nascita, non causati da danni cerebrali subiti. Persone che vivono in un mondo tutto loro, inviolabile ma anche incomprensibile, che devono però in qualche modo rapportarsi con il mondo circostante.

Mentirei se vi dicessi che è stata una lettura semplice e scorrevole. Lo è lo stile di Oliver Sacks, certo, comprensibile e accessibile  a tutti. Anche chi non sa nulla di neurologia e di cervello umano, riesce a seguire l'autore nelle sue spiegazioni scientifiche. Però i casi presentati, per quanto affascinanti, come avevo previsto mi hanno anche trasmesso un po' di angoscia. E' un organo davvero strano, il nostro cervello, eccezionale quando funziona, ma terribile quando invece, per qualche motivo, si inceppa.
 
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello è sicuramente un libro affascinante, che porta all'attenzione di tutti condizioni e situazioni spesso inimmaginabili. Se si prova un forte interesse per la neurologia e la mente umana credo che sia quasi imprescindibile. Se siete un po' più sensibili, vi farà forse anche un pochino male. In ogni caso, vale decisamente la lettura.



Titolo: L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello
Autore: Oliver Sacks
Traduttore: Clara Morena
Pagine: 318
Anno di pubblicazione: 2001
Editore: Adelphi
ISBN: 9788845916250
Prezzo di copertina: 11 €
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formato brossura: L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

7 commenti:

  1. Concordo con quello che hai scritto: un libro non facilissimo per l'argomento trattato, ma secondo me molto molto interessante. Indipendentemente dalla passione che una persona possa o meno avere per temi di questo genere, credo sia molto affascinante rendersi conto di come l'uomo, macchina (quasi) perfetta creata dalla natura, a volte, si inceppi, con risultati del tutto inimmaginabili. Ciao!

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  2. Non avrei mai detto che potesse valere la pena, l'ho sempre snobbato poverino devo rimediare!!!

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  3. Ti dirò: scommetto che Freud non sta simpatico nemmeno a Oliver Sacks!
    La psicoanalisi, soprattutto quella vecchiotta di Freud, mal si sposa con neuroscienze e la neurologia.

    Non sono mai riuscita a pensare a questo libro come a un saggio: l'ho sempre pensato come a un diario di casi clinici sottoforma di racconti umani... La prima volta che ho studiato danni neurologici "da manuale" mi sono rifugiata tra le pagine di questo libro per cercare il lato umano e vedere cosa fosse di un defic descritto sterilmente su carta, e ancora oggi ricordo le persone di cui racconta :)

    E' davvero una bella lettura e la cosa fantastica è che è per tutti, da esperti ad appassionati a neofiti del campo. Di saggistica molto molto bello "Musicofilia", mentre "Risvegli" ha un aspetto di romanzo più accentuato, di cui - forse l'hai visto - è stata fatta una versione cinematografica ottima e con un cast ottimo :)

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    1. Ups, ammetto la mia profonda ignoranza e chiedo venia per aver scritto un'eresia... è che nel libro Sacks Freud lo cita spesso e mi sono lasciata un po' fuorviare!

      Anche io ho apprezzato molto l'aspetto umano del libro e di Sacks in generale... e probabilmente senza quello non sarebbe leggibile da uno non interessato all'argomento. Mi procurerò in futuro Musicofilia, che mi ispira un sacco!

      (PS: che bello rileggerti :*)

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  4. Il libro che vorrei leggere di più di Sacks è "Risvegli", ma mi piacerebbe leggere anche questo. E' interessante approcciarsi anche a libri diversi dai soliti romanzi.

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