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lunedì 7 ottobre 2013

Interviste rampanti: FABIO BARTOLOMEI

L'intervista rampante di questa settimana è a un altro di quegli autori che ho scoperto di recente, quasi per caso, e dei cui libri mi sono innamorata follemente. Sto parlando di Fabio Bartolomei. 
Romano, classe 1967,  Bartolomei ha pubblicato il suo primo romanzo, Giulia 1300 e altri miracoli, nel 2011. A questo sono poi seguiti La banda degli invisibili, nel 2012, e We are family nel 2013, tutti editi dalla casa editrice e/o. 

Io adoro il suo modo di scrivere e di raccontare, l'ironia e la capacità di rappresentare alcuni degli aspetti più controversi e tristi della nostra società attraverso dei personaggi che sono persone comuni e che affrontano le insidie del mondo. Insomma, ve li consiglio caldamente tutti e tre!
Ringrazio ovviamente Fabio per aver accettato di rispondere alle mie domande.




Da bambino dicevi “da grande farò la scrittore”?
No, dicevo: “da grande farò il vigile del fuoco”.

“Giulia 1300 e altri miracoli” è del 2011, “La banda degli invisibili” del 2012, “We are family” del 2013. Tre libri, per me bellissimi, i tre anni. Prima cosa facevi? C'è un motivo per cui sei arrivato così tardi alla scrittura di romanzi?
Prima e durante ho fatto il copywriter, l'insegnante di scrittura creativa e, nei ritagli di tempo, lo sceneggiatore. Sono arrivato tardi alla pubblicazione perché ho sempre avuto molti interessi, mi sono distratto, ho percorso altre strade che davano comunque buoni risultati e molte soddisfazioni. 

Come sei stato scoperto (o come sei riuscito a farti scoprire) dalla casa editrice che ti ha pubblicato?
Sono riuscito a farmi scoprire nel modo più semplice: ho seguito le indicazioni del sito E\o sull'invio dei manoscritti. 

Qual è il tuo rapporto con i critici e con i book blog?
Molto buono. Ma adesso è facile dirlo, magari ne riparliamo il giorno che mi stroncheranno, ok?

Qual è la cosa più bella che è stata detta riguardo a un tuo romanzo? E la più brutta?
Qualcuno ha esagerato e ha scritto che un mio romanzo sembrava un film di Monicelli. In generale mi colpiscono le recensioni scritte con entusiasmo, ancora fresche di lettura. Per quanto riguarda quelle negative, fortunatamente non ne ho ricevute di memorabili. 

Hai qualche mania come scrittore?  Che so,  riesci a scrivere solo in un posto preciso o a una particolare ora del giorno o della notte?
Le manie complicano la vita e io detesto le complicazioni. Per molti anni ho scritto di notte o la mattina molto presto ma solo per questione di compatibilità con il mio lavoro. Adesso scrivo bene di giorno e di notte, col silenzio e con gli antifurto che suonano. Per quanto riguarda il posto, c'è poco da scegliere. Casa è piccola. Il tavolo del salotto è l'unico posto utile.

Io ho un’ossessione per le copertine dei libri, che condizionano molto la mia decisione di leggere o meno un’opera. Hai avuto voce in capitolo nella scelta di quella dei tuoi libri?
Mi è concesso mettere bocca. Quella di We are family è la mia preferita.

Cosa consiglieresti a un aspirante scrittore?
Prima di diventare uno scrittore ho letto qualche migliaio di consigli agli aspiranti scrittori. Me ne fosse servito uno. (Detto tra noi: “trova uno scrittore che si prenda cura di te e ti aiuti a crescere” è un ottimo consiglio, uno dei migliori. Pensa gli altri).

Cosa pensi dell’editoria a pagamento? E dell’autopubblicazione?
C'è un equivoco che va avanti da anni. Chiunque chieda denaro per stampare un libro non fa Editoria a pagamento, fa tipografia. Se proprio ci si vuole togliere la soddisfazione di vedere il proprio romanzo stampato e rilegato, è molto meglio rivolgersi a un tipografo vero, orgoglioso del suo mestiere, e autopubblicarsi. 

Ebook o cartacei?
Io cartacei. Passo già troppe ore davanti a schermi vari (computer, tv, tablet, smartphone), mi pare sano cogliere ogni occasione per staccare un po'. 

Qual è il romanzo non tuo a cui sei più legato?
Dico sempre Furore. Quindi Furore. Però, a essere onesti, saranno almeno una quindicina e cambiano di continuo. 

Un autore/autrice italiana che stimi tantissimo? Consigliaci un suo libro.
Visto che hai usato il superlativo deve essere uno o una che non sbaglia un colpo. Allora, diciamo Elena Ferrante. L'amica geniale.

Hai letto le Cinquanta Sfumature?
Non ho fretta. Prima o poi qualche editore deciderà di pubblicarlo a 0,99 e allora ci farò su un pensierino.

Qual è Il tuo colore preferito?
Il verde. Non troppo scuro, non troppo acceso. Un verdino.

9 commenti:

  1. Io lo adoro già quindi questa volta non mi istighi all'acquisto compulsivo, al massimo mi unisco al consiglio di leggerlo perché non ve ne pentirete!

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    1. Più siamo a consigliarlo più persone lo leggeranno! :)

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  2. Caro Bartolomei, ma Lei... è ammanittico?

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  3. Di Fabio Bartolomei ho letto Giulia 1300 e l'ho adorato. Pensare che l'aveva comprato il mio compagno... è finita che l'ho rubato e lui l'ha letto dopo di me!
    Ora ho sul comodino La banda degli invisibili, sarà una lettura dei prossimi giorni.
    Dopo aver letto quest'intervista lo adoro sempre di più: concordo con lui sull'editoria a pagamento, sulle cinquanta sfumature e su Elena Ferrante. Bravo Fabio! E brava la Lettrice Rampante che l'ha intervistato, ovviamente.

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    1. La risposta sulle Sfumature mi ha fatta ridere un sacco :D Della Ferrante non ho mai letto nulla, ma mi sa che è ora di rimediare :)

      Fammi sapere della banda degli invisibili... sono sicura che lo adorerai!

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    2. Ti riferirò sicuramente! ;)
      Devi leggere la Ferrante. Il ciclo dell'Amica geniale è un modo perfetto per conoscerla!

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  4. Sapevo che sarebbe giunta anche la sua intervista *__*
    Bom, pare una bella persona. Oltre che un geniaccio d'uno scrittore. Mia madre ha finito pochi giorni fa We are family, credo che abbia pianto. Però si è ulteriormente innamorata di Bartolomei.
    (Già che ci sono mi fiderò anche del consiglio sulla Ferrante, va')

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  5. Dimenticavo.
    Ovviamente, bell'intervista u_u

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    1. Secondo me chiunque legga Bartolomei non può fare a meno di innamorarsi di lui. Sono davvero tre libri, uno più bello dell'altro!

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