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giovedì 12 luglio 2012

LA SOVRANA LETTRICE - Alan Bennett

A una cena ufficiale, circostanza che generalmente non si presta a un disinvolto scambio di idee, la regina d'Inghilterra chiede al presidente francese se ha mai letto Jean Genet. Ora, se il personaggio pubblico noto per avere emesso, nella sua carriera, il minor numero di parole arrischia una domanda del genere, qualcosa deve essere successo. Qualcosa in effetti è successo, qualcosa di semplice, ma dalle conseguenze incalcolabili: per un puro accidente, la sovrana ha scoperto la lettura di quegli oggetti strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il virus a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali effetti sul suo entourage, sui suoi sudditi, sui servizi di security e soprattutto sui suoi lettori lo scoprirà solo chi arriverà all'ultima pagina, anzi all'ultima riga.


Ho scoperto questo libro per caso, navigando da una libreria all'altra su aNobii e ne sono rimasta parecchio incuriosita. Il merito è anche della copertina, al cui centro spicca la regina Elisabetta II. Nulla di particolarmente originale, per carità,  ma unita al titolo (che in realtà non è lo stesso della versione inglese) ha fatto nascere in me la voglia di saperne di più.
Siamo infatti soliti vedere l'immagine dei reali di qualunque nazione associata ad altri contesti: matrimoni sfarzosi, celebrazioni, riviste di gossip o comunque eventi in generale. Mai, e ripeto mai, avrei associato la regina Elisabetta (così nessun altro reale che mi venga in mente) al mondo dei libri.

Per rendere la cosa possibile ci voleva Alan Bennett, uno scrittore e sceneggiatore britannico, famoso sopratuttto in patria per le sue opere ricche di humor inglese. E che ammetto prima di questo libro non avevo mai sentito nominare.
Alan Bennett si immagina una regina Elisabetta che casualmente una mattina scopre che anche il suo palazzo è visitato settimanalmente da una biblioteca ambulante: si parcheggia di solito vicino alle cucine, per non dare nell'occhio, ma soprattutto perché il suo unico frequentatore è Norma, un lavapiatti pel di carota troppo brutto per aspirare a una carriera di valletto. La regina sale sul furgone per cortesia e altrettanto per cortesia prende in prestito un libro. Di Ivy Compton-Burnett. Di una noia mortale e di una difficoltà di lettura incredibile anche per i lettori più allenati.
Ma le andrà meglio la seconda volta, quando torna per restituire il libro preso a prestito. Su consiglio di Norman riesce questa volta a prendere un romanzo che la farà appassionare al punto da non riuscire più a smettere di leggere.
La donna scoprirà un mondo, quello dei libri, che per troppo tempo, anche a causa del suo ruolo, aveva sempre ignorato. Questa sua nuova passione sarà però mal vista a corte: la regina inizierà ad essere distratta, a non riuscire a fare altro che leggere e parlare di quello che ha letto o sta leggendo, nell'imbarazzo generale di sudditi, politici e corte. Fino a che nemmeno la lettura le basterà più.

Ho trovato questo libro un piccolo gioiello, per quanto fittizia e incredibile sia ovviamente la sua trama. L'umorismo di Bennett, sottile e tipicamente inglese, è molto piacevole e mai banale e in questo è aiutato dal fatto che il romanzo non supera le cento pagine, facendo si che che non diventi mai troppo pesante, come invece spesso succede con questo tipo di comicità in altri contesti.
Quello che ne esce è un ritratto buffo e adorabile della regina: i suoi battibecchi in carrozza con il povero Filippo, il suo cercare di far conversazione letteraria con valletti, sudditi e primi ministri, la rendono molto simpatica e molto umana.
E poi ci sono i libri e il loro incredibile potere, un potere a cui nemmeno le persone più influenti e potenti della terra sono immuni: il potere di cambiare il lettore, il potere di fare aprire gli occhi e di scoprire aspetti che troppe volte, volenti o nolenti, ignoriamo. E di pari passo, c'è la paura di chi non capisce o non vuole accettare i cambiamenti.

Leggere questo libro vi porterà via poche ore del vostro tempo, che saranno assolutamente spese bene. E chissà che magari vi farà lo stesso effetto che altri libri hanno fatto sulla regina: ovvero di non riuscire più a smettere di leggere. 

Consigliatissimo!

"Stava anche scoprendo che un libro tira l'altro; ovunque si voltava si aprivano nuove porte e le giornate erano sempre troppo corte per leggere quanto avrebbe voluto"

Nota alla traduzione:  la Adelphi tende a mangiarsi i congiuntivi. O forse la mia insofferenza per questa casa editrice mi porta a volte a vedere cose che non ci sono (i congiuntivi, appunto).
Accettabile invece in questo caso la scelta di cambiare il titolo, da "The uncommon reader" a "La sovrana lettrice", per il significato doppio che "common" ha in inglese (usato per indicare le persone non nobili) in italiano si sarebbe perso sicuramente.

Titolo: La sovrana lettrice
Autore: Alan Bennet
Traduttore: Monica Pavani
Pagine: 95
Prezzo di copertina 8 €
Editore Adelphi

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