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martedì 10 luglio 2012

AD OCCHI CHIUSI - Gianrico Carofiglio

Nelle giornate dell'avvocato Guerrieri, ogni tanto piomba una pratica, di quelle che non portano né soldi né gloria, ma solo nuovi nemici. Lui non riesce a rifiutarla, una specie di molla gli scatta dentro. La nuova pratica di "Ad occhi chiusi" gli prospetta una giovane donna vittima di maltrattamenti che ha avuto il coraggio di denunciare l'ex compagno suo persecutore: nessun avvocato vuol rappresentarla per timore delle persone potenti implicate. E la molla che gliela fa accettare sembra essere la ragazza con un'aura di inquietudine, che una sera si presenta assieme all'amico ispettore di polizia nel suo studio per chiedergli di assumere la difesa della donna tormentata. 

Sono follemente innamorata di Guido Guerrieri. Aveva già iniziato a piaciucchiarmi nel primo romanzo che ho letto che lo vede come protagonista, "Le perfezioni provvisorie" (che ovviamente non è il primo romanzo in ordine cronologico... ma il primo che mi hanno prestato), e ora posso confermare che non si tratta di un'infatuazione passeggera, di un amore nato per esaurirsi da solo, di una cotta adolescenziale. No. Questo è amore vero e proprio.

E da chi poteva nascere questo fantastico personaggio se non dalla penna di quel grande scrittore che è, a mio avviso, Gianrico Carofiglio. Lo so, lo so, che lo adoro ve l'ho già detto un sacco di volte. Che amo il suo stile, il suo modo di narrare, anche. E' che quando scopro questi autori che mi piacciono, per un periodo divento un po' monotematica, cerco di leggere tutto il possibile, soprattutto se mi rendo conto di quanto mi sono persa finora perché per qualche assurdo motivo non mi ci sono mai voluta avvicinare.
Carofiglio è bravo a scrivere racconti (vedi "Non esiste saggezza"), è bravo a scrivere racconti introspettivi (definirei così "Il silenzio dell'onda") ed è molto, molto bravo a scrivere romanzi pseudo-polizieschi.

Pseudo perché  Guido Guerrieri non è un poliziotto, non è un investigatore privato nè una dolce vecchina. Guido Guerrieri è un avvocato quarantenne di Bari che, per cause che non dipendono dalla sua volontà, si trova spesso immischiato in casi che nessuno accetterebbe. Casi che lo portano ad indagare (come nel caso de "Le perfezioni provvisorie", in cui di avvocatesco non c'è poi moltissimo), o che lo portano, come in questo caso, a scontrarsi contro qualcosa di più grande di lui, con un mondo fatto di protezioni e raccomandazioni. Il suo mondo, quello della giustizia e della magistratura.
Un giorno si presenta da lui un suo amico poliziotto in compagnia di una donna vestita di jeans aderenti e giubotto di pelle, dallo sguardo duro. E' Claudia. O meglio, suor Claudia, che, in compagnia del poliziotto, gli chiede se è disposto a costituirsi come parte civile nel caso di una donna vittima delle violenze fisiche e psicologiche di un uomo. Figlio del presidente della Corte d'Appello. Nessun avvocato sano di mente accetterebbe un caso simile. Ma il senso etico e della morale di Guerrieri va oltre queste cose. E, grazie anche alla curiosità che suscita in lui Suor Claudia e grazie all'aiuto di una coraggiosa pm, decide di aiutare la ragazza. Anche se forse è ormai troppo tardi.

Il romanzo è narrato in prima persona. E' l'avvocato Guerrieri stesso che ci racconta la vicenda, le sue sensazioni, il suo rapportarsi al caso e a tutte le persone implicate. E nel mezzo ci offre degli sprazzi della sua vita personale, della sua storia d'amore con Margherita, dei suoi ricordi e delle sue paure del passato, che a volte vengono a galla e tolgono il respiro. 
In mezzo a questa narrazione, ce n'è inserita un'altra, sempre in prima persona narrata da un altro personaggio principale del romanzo (si capisce subito di chi si tratta, ma non voglio comunque svelarvi nulla) che racconta il suo passato per far capire il suo presente. Un espediente azzeccatissimo, che rende il libro molto intenso.

L'avvocato Guerrieri è un personaggio stupendo. Un eroe vecchio stile che cerca in tutti i modi la verità e si lascia a volte andare a modi un po' bruschi, un quarantenne che tira di boxe per calmarsi, che a volte riflette troppo, che non disdegna lunghe passeggiate nel cuore della notte se non riesce a dormire e che si lascia spesso sommergere da pensieri, ricordi e riflessioni sul passato e sul presente.

Posso solo dirvi di leggere i romanzi di Carofiglio, almeno quelli con protagonista questo personaggio (magari, se riuscite, leggeteli nell'ordine giusto... le trame non sono collegate, ma qualche piccolo riferimento ogni tanto viene fatto), perché meritano davvero.

E ora vedrò di recuperare anche io tutti i romanzi con il mio Guerrieri, perché  ne sento già parecchio la mancanza.


Titolo: Ad occhi chiusi
 Autore: Gianrico Carofiglio
Pagine: 253
Prezzo di copertina 12 €
Editore: Sellerio
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