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domenica 28 agosto 2011

PERSI IN UN BUON LIBRO- Jasper Fforde

Thursday Next, coraggiosa detective letteraria, è diventata famosa: ha sconfitto Acheron Hades, il terzo uomo più ricercato del pianeta; ha salvato "Jane Eyre" dalla distruzione, migliorandone persino il finale. Anche nella vita privata attraversa un momento di grande felicità. È appena andata a vivere con Landen, aspettano un bambino... Ma l'orizzonte è carico di guai. La sorella di Acheron Hades reclama vendetta, la potente e malefica Goliath Corporation pretende a tutti i costi la liberazione del proprio scagnozzo, Jack Shitt, che Thursday ha imprigionato nella poesia "Il corvo", di Edgar Allan Poe. Juris Fiction, la grande macchina della giustizia letteraria, l'accusa di "infrazione della finzione narrativa". La pressione sulla povera Thursday raggiunge il culmine quando la Goliath, con la complicità di una Crono-Guardia corrotta, riesce a "sradicare" dalla realtà suo marito, Landen Parke-Laine, ricostruendo il mondo come se Landen non fosse mai esistito. Le resta una sola via di fuga: rifugiarsi nel magico universo della parola scritta, un universo parallelo con proprie leggi e propri abitanti. Lotterà contro i grammassiti, capaci di divorare metà degli aggettivi di un romanzo, di far sparire in un istante tutta la punteggiatura di un capitolo. Incontrerà personaggi delusi, cancellati prima dell'ultima stesura, condannati a vivere in eterno in un limbo desolato. O gli avventurosi PageRunner, personaggi in fuga dal libro per cui sono stati concepiti.

Ho delle serie difficoltà a scrivere un commento a questo libro. Ho scritto e appallottolato almeno 4 diverse recensioni mentre ero in nave perché nessuna mi soddisfaceva. Non saprei dirvi bene perché. Forse semplicemente non riesco a dire se il romanzo mi è piaciuto oppure no.
Certo, per l'ennesima volta non ho rispettato la regola di non leggere i seguiti di romanzi che ho adorato, perché il rischio di rimanere delusi è veramente tanto alto (penso di non averla mai rispettata questa regola, sebbene sia convinta di seguirla). E' che ho adorato tantissimo "Il Caso Jane Eire", con il suo mondo letterario, i suoi personaggi "reali" che interagiscono con i personaggi dei romanzi più famosi, con quella corsa contro il tempo per salvare il classico dei classici, che non ho resistito alla tentazione di leggere anche il seguito (e so già che leggerò anche il terzo), sperando di ritrovare le stesse identiche cose che mi ha dato il primo.
Ovviamente questo non è successo. "Persi in un Buon Libro" non è neanche lontanamente all'altezza del primo. Intendiamoci, non è un brutto libro. E' bella l'idea di questo mondo parallelo dei romanzi, a cui si accede tramite una biblioteca che ha un guardiano d'eccezione, e dove i personaggi dei romanzi, famosi e non, posso interagire tra loro e risolvere i problemi che affliggono il mondo dei libri. Fantastici sono i personaggi di questo mondo (tra cui un'incredibile miss Havisham di Grandi Speranze di Dickens, che passa da fidanzata abbandonata davanti all'altare ad amante della velocità alla guida di spider.E' stupenda l'idea che l'unico modo per accedere a questo mondo è quello di leggere, leggere e ancora leggere (ed è forse qui che si raccoglie l'essenza della lettura e della passione per i libri che io e che molti altri nel mondo hanno).
Il problema di questo libro è a mio avviso il mondo "esterno", o meglio le avventure di Thursday Next quando non è "persa in un buon libro". La trama è a tratti molto confusa e difficile da seguire (ok, si tratta di un libro in parte surreale che richiede una buona dose di sospensione dell'incredulità, ma a volte non si capisce a cosa dovrei credere) e questo rischia di far passare in secondo piano (a volte ci riesce in realtà) la parte geniale del romanzo.
Se avete amato e adorato "Il Caso Jane Eire" (un vero piccolo capolavoro, a mio avviso), resterete temo un pochino delusi da questo suo seguito che, per quanto si legga bene e catturi, si è fatto forse prendere un po' la mano nel tentativo di bissare il successo del primo.

Leggerò sicuramente anche il terzo, "Il Pozzo delle Trame Perdute", non appena l'avrò sottomano. Anche se ho già il vago sospetto che il commento sarà molto simile a questo.

Nota alla traduzione: qualche termine strano compare qua e là, non si capisce se per via del traduttore o del testo originale.

3 commenti:

  1. Ho appena finito anch'io "persi in un buon libro" e sono dello stesso parere: confusionario, con molta (troppa) carne al fuoco, scollegato direi anche, niente a che vedere con "Il caso Jane Eyre".
    Molte parti sono buone, però sembra che l'autore non l'abbia rivisto ma l'abbia dato direttamente alle stampe...
    Leggerò il seguito in ogni caso ;)
    P.S: complimenti per il blog =)

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  2. Si si, anche io li leggerò (li ho già ordinati in realtà, sono in attesa che arrivino)... anche se ho il sospetto che non potranno mai essere all'altezza del primo...
    E' vero comunque, sembra un libro frettosolo, non rivisto, con troppe parti un po' sconclusionate.

    Ma nonostante questo, non vedo l'ora arrivino i seguiti :P

    Grazie mille per i complimenti :)

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  3. Che bel titolo! Hai letto diverse cose di Fforde...io sono rimasta attratta dal suo L'ultimo drago, che sto cercando.

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