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martedì 12 luglio 2011

TOCCARE I LIBRI- Jesús Marchando

Una notte insonne in cui l'autore conta i libri della propria biblioteca al posto delle pecore, diventa il pretesto per intraprendere un viaggio sentimentale attraverso le proprie scelte letterarie e la passione per i libri. Viaggio che diventa un'analisi di che cosa vuol dire possedere una biblioteca, cioè intrattenere una relazione affettuosa e durevole con quegli oggetti del desiderio che sono i libri: significa affrontare problemi di spazio per la loro custodia; decidere in che ordine catalogarli; a chi prestarli e come farseli restituire; annusare con voluttà l'odore dell'inchiostro; leggere e rileggere le annotazioni che abbiamo lasciato sulle loro pagine; proteggerli dalla distruzione da insetti e da polvere; regalarli alle persone che amiamo; usarli per conservare le banconote o i fiori secchi; in che posizione ci piace leggerli. Un libro che racconta la grande storia d'amore tra i lettori di tutto il mondo, e di tutti i tipi, e i libri.


Mi ero quasi dimenticata di possedere questo piccolo saggio, che mi è stato regalato non so più in quale stand durante il Salone del Libro di Torino.
E' rimasto quindi lì sulla mensola a prendere polvere, incastrato tra una marea di altri libri. Ma forse, come l'autore stesso dice, è rimasto lì fino ad oggi proprio perché non era ancora arrivato il momento per leggerlo.
E' un piccolo saggio sul libri (saggi che ultimamente forse vanno un po' troppo di moda) e sulle manie e le abitudini di Marchando e di molti altri scrittori famosi al momento di rapportarsi a un libro.
Ogni capitolo affronta un "argomento" diverso, dalla disposizione in casa al numero totale di libri che uno "dovrebbe" avere, a quanti libri ipoteticamente potremmo leggere rispetto a quanti vengono realmente pubblicati e a quale romanzo dovremmo sempre portare con noi, passando anche per le dediche e lo stato in cui i libri devono essere conservati.
Ciò che rende questo breve saggio ancor più interessante è la presenza di aneddoti sulle manie, i vizi e le abitudini di scrittori famosi del passato e del presente (per lo più spagnoli o sudamericani) nel momento di leggere un libro.
Ed è bello scoprire che certi vizi, certe manie non le ho solo io o noi lettori "comuni mortali" ma anche i grandi della letteratura.


Nota alla traduzione: ahimè il libro non è in commercio in italiano (o almeno così c'è scritto all'interno dell'edizione che mi hanno regalato) e anche la traduzione pare non essere stata rivista. Ma comunque non c'è male.


Ora, qualche considerazione su quel che dice l'autore e su come vivo io i libri (una per capitolo circa):

Voi sapete quanti libri avete in casa? Io onestamente no. E contarli diventerebbe piuttosto lunga. Dovrei sommare i miei in italiano,con quelli in lingua originale (inglese e spagnolo) (ma i doppioni li devo contare), con quelli che ho ereditato dal mio babbo, con quelli che si compra (raramente) mio fratello, con i manuale di scuola e dell'università, con chissà quanta altra roba. Impresa epica.

In che ordine disponete i libri sulle mensole? Io puramente a caso. L'unica classificazione che faccio è in base alla lingua (inglese e spagnolo da un lato, italiano dall'altro). Poi ho anche provato a mettere tutti vicini i libri degli stessi autori, ma a un certo punto mi stufo e li posizioni così come capitano. Anche perché ormai le mie mensole trasbordano, ho libri ovunque (ok, alcuni sono fumetti) e sto iniziando a chiedermi dove metterò i prossimi.

Avete mai buttato via un libro? No, credo di no. O forse uno una volta, ma perché ormai non assomigliava più a un libro, ma avevo già pronto in casa il sostituto. Eppure ne avrei di libri che meriterebbero di finire nel wat...ehm... nel cestino... Però boh, non ci riesco proprio. Li presto sempre e volentieri, e per fortuna per ora tutti quelli che ho prestato mi sono tornati. Ma buttarli, abbandonarli... buh, non ci riesco...

Quanti libri leggete? Ne leggo tanti, tantissimi (troppi a detta di qualcuno). Eppure scoprire che solo negli ultimi 50 anni ne sono stati pubblicati 36 milioni mi fa rendere conto che in realtà ne leggo pochi, pochissimi. Di quelli che possiedo però, solo pochi non sono stati letti (Eco dice che ci sono libri da leggere e libri da possedere), e pochi sono stati abbandonati a metà. Diciamo che se un libro non mi ispira tendo a non leggerlo a priori, se lo inizio difficilmente lo abbandono.

Libri vecchi, libri nuovi, libri usati, libri sgangherati? Non riesco a comprare libri usati, è più forte di me. Un conto sono quelli "ereditati", che sono stati consumati da un membro della mia famiglia. Un altro è prenderli a caso nelle bancarelle, senza sapere bene cosa ti potrebbe capitare. Odio chi sottolinea i libri. Odio chi fa le orecchie alle pagine. Poi certo, nemmeno io li tratto benissimo (soprattutto se leggo in spiaggia), e prediligo le edizioni economiche a quelle rilegate. Amo i libri con le dediche (quello non è rovinare i libri!), così come amo scriverle.

E voi? che vizi/manie/abitudini avete con i vostri libri?

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