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giovedì 7 luglio 2011

IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI FIORI- Vanessa Diffenbaugh

Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra. Fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l'anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perché il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L'unico capace di estirparla è Grant, un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili.

Io di fiori non me ne intendo molto. Per carità, mi piace vedere un bel campo fiorito, così come ricevere un bel mazzo nelle grandi occasioni (ma ancor di più quando meno te lo aspetti). Ma prima di leggere questo incredibile romanzo, non mi ero mai resa conto di quanto fosse importante il significato che i fiori sono in grado di trasmettere.
Ho scoperto, per esempio, che il mio fiore preferito, il tulipano rosso, altro non è che una dichiarazione d'amore. Però, se lo si associa all'altro fiore che amo, il girasole, ovvero amore infedele e diffidenza (oltre che falsa ricchezza), si crea un po' una contraddizione.
Insomma, i fiori "parlano". E lo sa bene Victoria, la protagonista e voce narrante di questo libro, in grado di comunicare e rapportarsi con il mondo sono ed esclusivamente grazie ai fiori.
Ha imparato a conoscerli e ad amarli grazie a Elizabeth, la sua ultima madre adottiva, a 10 anni, dopo essere stata sballottata da una famiglia all'altra. Ha continuato ad amarli e a trovare in essi conforto negli anni successivi, di casa di accoglienza in casa di accoglienza, dopo che per un evento tragico ha dovuto lasciare la madre.
Il rimorso e il senso di colpa, la solitudine e l'abbandono, l'hanno resa la ragazza problematica e diffidente che è ora. Ma sarà di nuovo grazie ai fiori che ricomincerà a vivere e a fare inaspettatamente i conti con il suo passato. Che non per forza deve condizionare il futuro.
Un libro semplicemente incredibile, che ti tiene incollato alle sue pagine senza possibilità di scampo. Devi leggere per forza, devi sapere per forza come andrà a finire, devi scoprire quale altro fiore aiuterà la protagonista a ritrovare sé stessa.
Capitoli ambientati nel passato si alternano a capitoli ai giorni nostri, con uno stile chiaro, rapido e mai noioso.
Certo, alla fin fine altro non è che una storia d'amore. Ma tratta anche temi più difficili e profondi: il senso di abbandono e la difficoltà a crescere dei bambini abbandonati da piccolo e mai accettati. La paura e la "misantropia" (i cardi) di chi ha sofferto tanto.
E poi ci sono i fiori, i veri protagonisti di tutta la vicenda.
Da leggere assolutamente.

(Curiosità: il libro è disponibile con quattro copertine differenti con altrettanti fiori, ognuno con il suo significato. Io ho la rosa rosa, simbolo di eleganza, nonchè del fatto che chi me l'ha regalato lo ha scelto quasi sicuramente a caso...)

Nota alla traduzione: la traduttrice deve avere avuto qualche difficoltà a tradurre il dizionario dei fiori in fondo al libro, ma per il resto tutto ok.

3 commenti:

  1. Ho inserito questo libro nella mia lista dei desideri per il pacco-regalo di libri che mi farò a settembre: grazie alla tua recensione! Il negozio online dove l'ho inserito non mi permette di scegliere la copertina, e pur di risparmiare potrei chiudere un occhio su questo (però ho già scelto quella che vorrei), ma potrei anche fare una corsa alla più vicina libreria in mattoni e scaffali per avere la copia giusta. Complimenti per il blog, ciao,
    Elle.

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  2. Ok, comprato in libreria, perché volevo a tutti i costi la gerbera. Letto in due giorni, perché la storia affascina. Apprezzato, perché non conoscevo il linguaggio dei fiori, a parte rosa gialla=gelosia, e rosa rossa=amore, ma credevo fosse tanto per dire; e perché la storia è "nuova" (almeno per me) anche se finisce, "come al solito", bene. Grazie per la dritta.
    Ps. Quando ho visto il titolo ho pensato che fosse un: "dimmi che fiore vuoi e ti dirò chi sei", e il significato di gerbera=allegria mi ha fatto sentire un'ottimista d'altri tempi. Invece nel libro funziona al contrario "dimmi cosa vuoi essere e ti darò il fiore giusto per diventarlo"...

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  3. Sono contenta che ti sia piaciuto! Io l'ho trovato incredibile! E' una dimostrazione che anche una storia d'amore, con l'immancabile lieto fine, non deve per forza essere scritta e sviluppata in modo banale.
    Io avessi potuto scegliere la copertina, avrei preso il tulipano, ma perché è da sempre il mio fiore preferito :)

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