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mercoledì 19 maggio 2010

UN'OTTIMA ANNATA-Peter Mayle

Max Skinner è un trentenne in carriera nel mondo sempre più difficile della finanza londinese, finché un giorno perde il posto presso la prestigiosa compagnia dei fratelli Lawton. Per fortuna ci sono le coincidenze, perché proprio quello stesso giorno riceve una lettera da un notaio francese: lo zio Henry gli ha lasciato in eredità la sua casa in Provenza, dove Max passava le vacanze estive quand'era ragazzo. Nella sua situazione l'idea di restarsene per qualche tempo in quella vecchia villa circondata dalle vigne è semplicemente irresistibile. Ma anche tra le dolci colline del Luberon, e precisamente nel villaggio di Saint-Pons, le cose non sono semplici come sembrano: circolano simpatie e antipatie, avidità e sotterfugi, e c'è chi vuoi mettere le mani su qualcosa che non gli appartiene. A Max servono un altro pizzico di fortuna e un po' di intuito, qualche amico e forse l'amore. E magari la voglia, o il sogno, di cambiare davvero vita.


Ma che belli che sono i libri che parlano di vino e di Provenza. Ti fanno venire voglia di mollare tutto e andare a lavorare una vigna nelle campagne francesi. Certo, si assomigliano un po' tutti. In questo c'è un'eco abbastanza marcata di "Vino, Patate e Mele Rosse" di Joanne Harris. Entrambi libri molto piacevoli da leggere, divertenti (questo più di quello della Harris) e senza troppe pretese. E' il classico libro da spaggia, da treno per rilassarsi. Forse però l'autore in questo caso poteva giocarsi un po' meglio il finale, renderlo un po' più divertente e meno sbrigativo. Ma alla fine i veri protagonisti sono la Provenza e il vino, e non hanno bisogno di finali ad affetto.


Nota alla traduzione: anche se non ho capito proprio tutte le parole lasciate in francese, direi nulla da ridire.

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