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giovedì 18 marzo 2010

UN'INQUIETANTE SIMMETRIA- Audrey Niffenegger

Le due gemelle Julia e Valentina conducono l'esistenza protetta eppure piena di interrogativi tipica degli adolescenti americani. Un giorno ricevono una misteriosa missiva indirizzata loro dalla zia materna Elspeth. gemella a sua volta della loro madre e mai conosciuta. Dalla lettera apprendono della morte della misteriosa zia e di avere ereditato il SUO appartamento londinese, a una condizione però: che accettino di viverci per un anno, dandosi il tempo e il modo di conoscere finalmente una parente così prossima eppure mai incontrata prima. Dopo mille tentennamenti i genitori delle due ragazze danno il loro assenso. Quello che Julia e Valentina troveranno ad attenderli è un bizzarro e affascinante appartamento prospiciente il suggestivo cimitero di Highgate, in un palazzo abitato da curiosi personaggi che conoscevano assai bene la zia. Elspeth da: canto suo è tutt'altro che scomparsa, e ben presto comincia a dare inquietanti segnali della sua presenza all'interno della casa, segnali a cui Valentina è particolarmente sensibile.

La prima cosa da fare se proprio si vuole leggere questo libro (ma potete tranquillamente farne a meno) è dimenticarsi che l'autrice è la stessa de "La Moglie dell'Uomo che Viaggiava nel Tempo", perchè altrimenti la delusione sarebbe molto grande.
Credo che sia uno dei libri dalla trama più insulsa che abbia letto negli ultimi tempi. Già nel suo primo, per me stupendo romanzo, la Niffennegger introduceva elementi impossibili nella realtà, ma lo faceva senza che pesassero, facendoli passare quasi per normali, tanto che ci si dimenticava che effettivamente non poteva essere così. Qui invece non ci riesce. Posso credere al legame morboso tra le due gemelle protagoniste, posso credere (ma già un pochino meno) alla storia decisamente assurda della madre e della zia delle protagoniste, ma poi quando i fantasmi iniziano a fulminare lampadine e televisori, a scrivere sulla polvere e a comunicare con le gemelle che vivono nel suo appartamento, a riuscire a imprigionare le anime degli altri e poi riportarle in vita (anche se non sempre funziona, povero gatto...), per poi finire nel assolutamente prevedibile colpo di scena finale, perfino la mia grande capacità di sospensione della realtà subisce un colpo d'arresto. E anche la scrittura e lo stile sono molto piatti, quasi come se nel suo sforzo di rendere credibile quello che scrive si fosse dimenticata che deve anche appassionare.


Nota alla traduzione: un po' di note qua e là ma niente da dire.

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