giovedì 23 agosto 2012

MALE D'AMORE - Angeles Mastretta

Emilia Sauri vuole esser viva e libera: dai genitori ha ereditato la passione per la medicina e per la letteratura, dalla zia Milagros l'anticonformismo e la fedeltà ai propri ideali, ma anche agli impulsi del cuore. Emilia vive la rivoluzione messicana, cura le vittime della guerra, ma soprattutto vive la sua duplice storia d'amore e di bigamia. Incantata dal rivoluzionario Daniel fin dall'adolescenza, intreccia con lui una vicenda di legami e abbandoni, in cui la magia sensuale che li afferra a ogni incontro non scema con gli anni. Ma nel cuore di Emilia c'è spazio anche per il dottor Zavalza, con cui vive anni di pace amorosa, a cui attribuisce senza esitazioni la paternità dei suoi tre figli, che sa come curare il "male d'amore" che Daniel le infligge.

E' proprio vero che molte volte prima di decidere di leggere un libro ci lasciamo influenzare da tante cose: una copertina più o meno accattivante, una recensione più o meno positiva, un consiglio/sconsiglio di un amico fidato.
 Una delle cose che molto spesso influenza me è il costo. Certo, anche io amo acquistare libri megascontati, sfruttando promozioni e sconti... e non per niente i periodi in cui compro tantissimo corrispondono quasi sempre ai periodi delle campagne promozionali degli editori.
Eppure, quando vedo un libro a meno di 4 € solitamente mi suona in testa un campanello d'allarme.  Se costa così poco potrebbe voler dire che: l'edizione fa schifo, sarà piena di refusi. La trama non sta in piedi e non ne hanno venduta nemmeno una copia, quindi cercano di farlo fuori puntando sul prezzo. Lo avranno fatto tradurre in italiano da un madrelingua uzbeko. 
Insomma, tendo a starne un po' alla larga.

Rischiando, come in questo caso, di perdere qualcosa di davvero meritevole.
Sarà che io amo molto la letteratura sudamericana (non mi ricordo se ve l'avevo già detto...), sarà che amo molto i romanzi con personaggi femminili forti che lottano per ottenere quello che vogliono e che si lasciano trascinare dalle passioni senza porsi troppe domande, sarà che adoro molto l'ambientazione durante le rivoluzioni. Fatto sta che "Male d'amore" mi è piaciuto proprio tanto.

Narra di una donna, Emilia Sauri, innamorata e ricambiata di Daniel, amico d'infanzia, che appare e scompare dalla sua vita come e quando vuole. Anche lui la ama moltissimo, ma ama anche lottare contro le ingiustizie, vivere e raccontare la rivoluzione. E' uno spirito inquieto, che non riesce ad accettare di stare fermo quando tutti si muovono. Ed Emilia sarà in balia di questo sentimento, di questa storia travagliata, fino a che piano piano acquisterà maggiore sicurezza di sé e si renderà conto che le rivoluzioni si possono fare anche stando fermi: diventando medico, aiutando con il suo sapere chi ne ha più bisogno. Si ritroverà innamorata anche di un altro uomo, medico anche lui, che le da' quella stabilità di qui ha bisogno.

Si tratta alla fine di una storia d'amore molto intensa, al punto che forse la trama è un tantino sbrigativa per quanto riguarda il racconto della rivoluzione. O meglio, se ne parla, e tanto, ma sempre attraverso gli occhi di Emilia e della sua famiglia, senza che si entri però mai troppo nei dettagli.
Una storia d'amore banale forse ma per questo molto profonda. E' davvero possibile amare due uomini contemporaneamente? E' davvero possibile che entrambi gli uomini, consapevoli di questa situazione, la accettino senza fare nulla, se non mostrare un po' di gelosia?

Il richiamo a certi romanzi di una maestra della narrativa sudamericana come Isabel Allende si sentono parecchio, senza però che questo influisca troppo sul giudizio sul libro. Manca tutta la parte "magica" che caratterizza invece molti romanzi della Allende, e offre una visione più terrena dell'amore e della vita.

Certo, il fatto che sia meno conosciuto e abbia avuto meno successo di altri romanzi di suoi conterranei qualcosina forse vuole dire: la scrittura a volte è un pochino macchinosa e si perde un po' e la traduzione non sempre aiuta.
Ma è comunque un libro molto bello e piacevole da leggere. Ancor più se si considera che l'ho pagato meno di 2 euro (3,99 era la coppia).

Consigliato se amate la letteratura sudamericana e se amate le belle storie d'amore!

Nota alla traduzione: insomma, alcune cose che andavano tradotte sono state lasciate in lingua originale e viceversa. Andrebbe un pochino rivista.

Titolo: Male d'amore
Autore: Angeles Mastretta
Traduttore: Silvia Meucci
Pagine: 397
Prezzo di copertina: 5,90€
Editore: Giunti
Acquista su Amazon:
formato brossura: Male d'amore

mercoledì 22 agosto 2012

Sul comodino (4)

Eh sì, io riesco a comprare libri anche quando sono in vacanza in un paese di cui non conosco la lingua.
Un giorno siamo andati in gita ad Avignone. Dopo aver visitato il Palazzo dei Papi e pranzato con una crepe gigante ripiena di formaggio, prosciutto, olive, pomodoro (e forse anche altro che non mi ricordo), abbiamo fatto due passi per il centro e ci siamo imbattuti in una libreria che vendeva libri in lingua inglese a 3, 95€ l'uno. Libri NUOVI.
Ovviamente, sebbene fossimo già carichi come muli tra acqua, guide turistiche, biscotti e tutto quel che ci poteva servire per sopravvivere a una giornata di turismo, non abbiamo potuto fare a meno di fare qualche acquisto.
Ed eccoli qua:


"The brightest star in the sky" di Marian Keyes, "Calling Romeo" di Alexandra Potter e "A perfect proposal" di Katie Fforde (i due in secondo piano sono del mio ragazzo)

Ok, mi rendo conto che si tratta di romanzetti rosa particolarmente leggeri che mai avrei comprato se non fossero stati in superofferta ma la selezione era quella che era (romanzetti rosa, romanzi thriller oppure romanzi che avevo già letto in passato). Ho scelto i tre che mi sembravano meno peggio, basandomi anche sulla copertina (che trovo molto bella in tutti e tre i casi).
E poi oh, comunque un po' allenamento in inglese non fa mai male... e alla peggio, li massacro qui sul blog!

LE SCARPE ROSSE - Joanne Harris

Sono passati quattro anni da quando Vianne Rocher e la figlia Anouk hanno lasciato il paese di Lansquenet. Hanno peregrinato di villaggio in villaggio, senza mai trovare stabile dimora: lo scandalo e le chiacchiere le hanno seguite, perseguitate, minacciate pericolosamente, ancora di più da quando Vianne ha dato alla luce la piccola Rosette. Alla fine hanno trovato rifugio e anonimato a Montmartre a Parigi e qui si sono rifatte una vita, assumendo un'altra identità. Ma tutto è diverso da prima. Sono spariti i tarocchi, gli incantesimi, persino Pantoufle, il vecchio compagno di giochi di Anouk, non esiste più. Il vento ha smesso di soffiare, almeno per un po'. Ma poi nella loro vita compare Zozie de L'Alba, la donna con le scarpe rosse, e tutto cambia. Zozie è tutto quello che era una volta Vianne: bella, solare e misteriosa. Offertasi di aiutare Vianne in negozio, ben presto lo trasforma pezzo per pezzo, e conquista la fiducia di Anouk e Rosette. Spietata, ambigua e seducente, Zozie ha un piano: distruggere la vita di Vianne, portandole via quello che ha di più caro. E mentre tutto quello che ama è in pericolo, Vianne deve scegliere: fuggire, come ha fatto tante volte prima, oppure affrontare il nemico più pericoloso con le uniche armi a sua disposizione: il cioccolato e la magia. Il libro è il seguito del famoso "Chocolat".

Sono tornata dal mare! Inutile dire quanto questo mi intristisca... però devo anche ammettere che un pochino mi mancava il blog. O meglio, se fossi stata via ancora un po' probabilmente avrei avuto qualche problema nel fare tutte le recensioni.
Ho letto tutti e tre i romanzi che mi sono portata dietro, a cui ne ho aggiunto un quarto, di cui sono circa a metà, comprato là in inglese (altrimenti avrei dovuto leggere il "trono di spade vol.2" del mio ragazzo... e non era proprio il caso).
Inizio con il primo che ho letto, "Le scarpe rosse" di Joanne Harris. Devo ammettere che l'ambientazione francese, seppur parigina, ha influito parecchio sulla scelta di iniziare proprio da questo. Mi sono ritrovata circondata dai paesaggi che l'autrice aveva descritto tanto bene in "Vino patate e mele rosse", letto parecchi anni fa, e quindi la scelta è stata abbastanza naturale e spontanea.
Certo, avrei dovuto tenere conto anche di un'altra cosa. Che poi è la stessa che mi ha fatto ritardare tanto la decisione di leggere questo romanzo: io odio i seguiti. Ancor più se sono seguiti di libri che io ho amato tanto, come appunto "Chocolat". Possibile che l'autrice non si renda conto del grande rischio che corre a riprendere quei personaggi e inventare per loro una nuova storia? Non si rende conto che difficilmente potrà essere perfetta come la prima?

Evidentemente no. Perché altrimenti la Harris avrebbe lasciato in pace Vianne e Anouk e lasciato ai suoi lettori la possibilità di immaginare per loro qualunque futuro avessero voluto. 
Qui invece porta madre e figlia a Parigi, a gestire una chocolateria non loro in cui la donna cerca in ogni modo di nascondere e nascondersi dal suo passato, per proteggere sè stessa, Anouk e l'altra figlia Rosette, dal mondo magico in cui hanno sempre vissuto.
Ci aggiunge poi un paio di personaggi nuovi: l'ambigua e antipaticissima Zozie, che cerca di inserirsi nella famiglia Rocher e prendere il posto di Vianne, il triste e prevedibilissimo Thierry, innamorato di Vianne senza sapere nulla del suo passato, più qualche altro personaggio accessorio di contorno alla trama.
Il problema è che nessuno di questi personaggi, nemmeno la stessa Vianne, ha la forza e la caratterizzazione perfetta che invece si riscontrava in ogni protagonista di "Chocolat": Vianne è una macchietta, lontana dalla donna forte, indipendente e sicura di sé dell'avventura precedente. Anouk è un'adolescente problematica, come lo siamo stati più o meno tutti, che ha dalla sua il potere di fare accadere cose strane, "incidenti" come li classifica sua madre, e il dilemma morale se sia giusto o sbagliato farlo. Zozie, che dovrebbe essere il motore di tutto questo, è, oltrechè antipaticissima, molto prevedibile e forse quasi troppo cattiva per essere vera.
E Roux, quel gran figaccione di Roux, con il suo fascino gitano, la sua imprevedibilità, dove diavolo è finito? Si allontana da Vianne perché lei gli chiede di farlo?  Non cerca Anouk perché Zozie gli ha detto che è la cosa migliore per loro? Va bene che l'amore tende a rincretinire, ma non così!

Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto dover scrivere una recensione così poco lusinghiera di questo romanzo ma non ne posso fare a meno. Non è riuscito a conquistarmi, sebbene lo abbia letto abbastanza in fretta grazie alla sua scorrevolezza e allo stile comunque sempre piacevole da leggere della Harris. Forse avrei dovuto pensarlo come un romanzo staccato, che non c'entri nulla con "Chocolat". Ma non ci sono riuscita, perché il richiamo che la Harris ne fa' è veramente troppo forte e impossibile da dimenticare.
Peccato.

Nota alla traduzione: qualche calco qua e là ma nulla di troppo grave.

Titolo: Le scarpe rosse
Autore: Joanne Harris
Traduttore: Laura Grandi
Pagine: 492
Prezzo di copertina: 9,90  €
Editore: Garzanti
Acquista su Amazon:
formato brossura: Le scarpe rosse

giovedì 9 agosto 2012

In ferie!

E finalmente è giunta l'ora anche per me di partire per le ferie!!

La meta scelta quest'anno è la Francia del sud: dopo una tappa ad Antibes da un nostro amico,  trascorreremo i primi tre o quattro giorni a Carcassonne e poi ci sposteremo al mare in Camargue.
Rientro previsto: il 22 Agosto!

Ovviamente non mi sarà possibile aggiornare il blog (anche perché quando sono in ferie sono in ferie anche dalla tecnologia), ma non smetterò certo di leggere. Anzi! Ho scelto con somma fatica i 3 libri che porterò con me quest'anno... sperando che mi bastino...

Eccoli qua:

"Le scarpe rosse" di Joanne Harris, "Una finestra vistalago" di Andrea Vitali e "Male d'amore" di Angeles Mastretta (nella foto vedete anche il mitico "New York", lettura estiva del mio ragazzo)

Ci sentiamo al mio ritorno con le recensioni! E mi raccomando... LEGGETE!!!

martedì 7 agosto 2012

MIRACOLO A MAIORCA - Sebastià Alzamora

Isola di Maiorca, anni Venti: Pere de Son Gall giovane contadino romantico e geniale, ha due sogni. Il primo: costruire una macchina volante dallo stranissimo nome, Cometagiraviò, simile a un elicottero ma molto più leggero e sta secondo: conquistare il cuore della celestiale Maria Boscana figlia dei vicini di casa con cui i suoi - accidenti - sono in rotta da una vita. Come in tutti i paesi del mondo, anche a Llucmajor sparlare è un'arte molto amata, e le voci si diffondono in fretta: Pere viene quasi trattato come il pazzo del villaggio, ricoperto di lazzi e burle. Ma il suo desiderio di volare e il suo amore cieco per Maria non conoscono limiti. Il suo progetto riscuote anche sostegni e apprezzamenti: anzi, una poetessa piuttosto influente prende le sue parti on grande energia. E Maria è tutt'altro che insensibile al ascino di un uomo così originale e temerario. Intanto, da Barcellona arriva una delegazione della "Lliga del Bon Mot": tre donne buffe e indimenticabili che combattono a spada le cattive maniere...

Ormai lo sapete, ho un debole per la letteratura spagnola. E ho un debole anche per i libri editi dalla Marcos y Marcos, una casa editrice indipendente che per ora mi ha sempre regalato dei romanzi stupendi, che ho amato molto. Sono stati loro a portare in Italia la saga di Jasper Fforde con protagonista Thursday Next (che se amate i libri e il mondo della letteratura vi consiglio assolutamente di leggere). Sono stati loro a scoprire il romanzo di Fulvio Ervas "Se ti abbraccio non aver paura" e a dare voce a una malattia, l'autismo, di cui si sa e si parla troppo poco. Quindi un giorno mi sono messa a curiosare nel loro catalogo e ho trovato questo libro, dalla copertina magnifica. Ne ho poi letto la trama e sono rimasta affascinata. Non potevo non leggerlo!


Il libro, ambientato negli anni '20 alle Baleari, prende spunto da una storia vera e ci aggiunge quel tocco buffo, romantico e delicato che solo certi romanzi di autori spagnoli riescono ad avere. Pere de Son Gall, protagonista principale di questa storia, è un contadino da poco rimasto orfano di padre che sogna di volare. E per farlo cerca di costruire il "cometagiroaviò", una specie di elicottero, a cui dedica anima e corpo (nonché tutti i suoi risparmi), perché sa che si tratta di un'idea geniale. E anche perché se non avesse questo suo progetto a distrarlo non riuscirebbe a non pensare alla bella Maria, figlia del suo vicino di casa che, a causa di un misterioso litigio del passato, ostacola in tutti i modi il loro amore. In paese ovviamente il suo progetto viene deriso da tutti: d'altronde il ragazzo è solo un illuso, un sognatore che ha causato solo dispiaceri in famiglia. Ma ben presto tutti si renderanno conto che se si vuole volare, si può.

Accanto a lui, si muovono altri personaggi del paese: il sindaco don Tomás, vedovo da poco a causa di un tragico incidente occorso alla moglie mentre stava per tenere un comizio, l'amico sboccato Busca Llarga che segue Pere in tutte le sue avventure, il prete zozzone che non riesce a resistere al fascino delle belle donne e dell'alcool, e le tre dame della "Lliga del del Bon Mot", che arriveranno sull'isola per cercare di diffondere l'uso delle buone maniere creando non poco scompiglio tra tutti gli abitanti. E poi c'è la poetessa Maria Antonia Salvà che funge da cupido per tutti gli abitanti.



La forza del libro sta nella descrizione incredibile e ben riuscita della vita dell'isola negli anni '20, con tutte le caratteristiche e i rapporti tra i vari personaggi che fungono da motore dell'azione. Non è difficile leggendo immaginare di trovarsi in mezzo a loro, di sorridere di fronte a certi loro atteggiamenti, alla loro ingenuità e al loro modo di vedere il mondo. Si prova immediatamente simpatia per alcuni di loro, antipatia per altri, come succede davvero (e ancora oggi, 90 anni dopo, in certi contesti).
E poi c'è l'amore sullo sfondo, un'amore dolce, ingenuo, passionale, che solo i romantici e i sognatori possono avere.


Davvero carino!

Nota alla traduzione: e qui arriva la nota dolente. Perché io capisco la necessità di adeguarsi al linguaggio tipico dell'epoca, molto meno diretto di quello di oggi. Capisco anche che sia veramente difficile tradurre dal catalano e che certe note e certe scelte traduttive siano inevitabili. Ma qui ci troviamo di fronte a delle scelte davvero azzardate, che più di una volta mi hanno fatto storcere il naso. So di essere pignola, ma trovarsi di fronte a espressioni come "porco dieci", "mi piace la tua patonza" sia un tantino esagerato. Oltre al fatto che troppo spesso mancano virgole, sparisce la consecutio temporum, con presente e passato che si alternano senza motivo nella stessa frase. Il risultato è quasi grottesco. Certo, bisognerebbe leggere l'originale e capire se davvero sia voluto. Ma io credo che questa traduzione tolga al libro parte della sua poesia. Ed è un peccato.

Titolo: Miracolo a Maiorca
Autore: Sebastiá Alzamora
Traduttore: Glauco Felici
Pagine: 286
Prezzo di copertina: 16,50 €
Editore: Marcos y Marcos
Acquista su Amazon:



lunedì 6 agosto 2012

Sul comodino 3


Ieri qui dalle mie parti era brutto tempo, quindi l'unica cosa che si poteva fare per uscire un po' di casa era andare in un centro commerciale (dovevamo anche comprare le ultime cose per il campeggio, che venerdì finalmente partiamo!!).
 Ora, non so voi, ma io non riesco ad andare in un centro commerciale senza fermarmi almeno un minuto nel reparto libri del supermercato o in libreria. Di libri da leggere ne ho ancora parecchi eh, però boh i libri sono una sorta di richiamo. Anche perché non si sa mai cosa si possa trovare!

E anche questa volta infatti sono riuscita a comprare (ok, ok, a farmi regalare dal mio ragazzo, ma è stato uno scambio equo... anche se non posso dirvi cosa ho regalato io a lui o non me lo perdonerebbe mai) due libri... a 3,90€ la coppia!!!
Ed ecco cosa è entrato nella mia libreria:


"Male d'amore" di Angeles Mastretta e "Il tempo delle farfalle" di Julia Alvarez, entrambi editi da Giunti.

Questi libri mi incuriosivano già da parecchio tempo però devo ammettere che il fatto che fossero venduti a un prezzo così basso mi aveva sempre fermato dall'acquisto: lo so, sembra stupido, ma di solito a prezzo basso molte volte corrisponde qualità bassa (non tanto del romanzo in sé, quanto della traduzione o dell'editing). Però questa volta ho deciso che non mi importava. Un po' perché erano in promozione 1+1 (e quindi per un prezzo COSI' posso davvero sopportare una pessima traduzione, al massimo la massacro poi al momento della recensione), un po' perché comunque si tratta di narrativa sudamericana, una narrativa che, come già avete potuto capire, io amo molto,  soprattutto quando narra di periodi di rivoluzione (in Messico "Male d'amore" e nella Repubblica Dominicana "Il tempo delle farfalle)

E quindi direi che vale la pena rischiare!

domenica 5 agosto 2012

NEW YORK - Edward Rutherfurd

New York suscita da sempre un fascino irresistibile. Ma quali sono i motivi che l'hanno resa una città unica al mondo? Dalla metà del Seicento - quando New York si chiamava ancora Nuova Amsterdam ed era soltanto una piccola colonia olandese - alla moderna metropoli dei grattacieli, Edward Rutherfurd ricostruisce il suo mito con questa saga appassionante. Quasi quattro secoli di storia, dai piccoli traffici con le tribù indiane alla dominazione inglese, dalla Rivoluzione alla Guerra civile, dalle moltitudini di immigrati che sbarcavano a Ellis Island tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento ai ruggenti anni Venti, dal crollo della Borsa nel 1929 alle guerre mondiali, fino alla tragedia dell'll settembre. Nel caratteristico stile che lo ha reso famoso, l'autore mescola il rigore storico alle coinvolgenti vicende quotidiane dei suoi personaggi, tra cui diverse generazioni della famiglia Master, di origine anglo-olandese, attorno alla quale si muovono altre figure appartenenti a tutti gli strati sociali e a differenti etnie: nativi americani, africani, irlandesi, tedeschi, italiani, europei dell'Est, ebrei, testimoni e protagonisti dei molteplici eventi che hanno costruito il volto della "Grande mela". Desideri e speranze, avidità e corruzione, una mescolanza di sogno e intraprendenza che è il tratto caratteristico di una città divenuta simbolo, centro nevralgico dell'economia, della finanza e della cultura non solo statunitensi.

Solitamente quando passa tanto tempo tra una recensione e l'altra le cause possono essere due. O per qualche motivo non sto leggendo niente e non ho voglia di iniziare niente (anche se mi capita di rado di avere queste "crisi di lettura", qualche volta sono capitate anche a me), oppure sto leggendo un libro estremamente lungo e impegnativo che mi porta via parecchio tempo.
Quando ho aperto New York sapevo già che questo libro sarebbe rientrato nella seconda categoria. 980 pagine, scritte abbastanza in piccolo (non che questo mi dispiaccia, ma è per farvi capire). Avevo persino un certo timore a iniziarlo, perché venerdì partirò per le ferie e io odio partire con libri incominciati. Quindi si trattava di una sorta di lotta contro il tempo.
Una lotta che, già dopo le prime 150 pagine, sapevo che avrei vinto. Perché questo libro, così come tutti i romanzi storici ben riusciti, ti cattura in modo incredibile, raccontandoti in forma romanzata una storia reale.

Qui si parla di New York, dalle sue origini, nel XVI secolo, quando Inglesi e Olandesi se la combattevano, passando per la dichiarazione d'Indipendenza, la guerra mondiale, la crisi del '29 per arrivare fino al crollo delle Torri Gemelle e a quello che è questo grande attacco ha comportato e ancora comporta a distanza di anni.
I protagonisti sono diversi, diverse famiglie e diverse generazioni che si confrontano con il periodo in cui si ritrovano a vivere: la famiglia Master /Van Dyck è l'unica sempre presenti nel corso di tutta la storia. Padri, figli, nipoti e pronipoti che appartengono a una classe agiata, ricchissimi in alcuni momenti, in balia delle borse e del mercato in altri.  A questa famiglia si aggiungono le vicende di altre, che in qualche modo si intersecano: gli O'Donnell, di evidente origine irlandese, i Caruso, giunti a Ellis Island agli inizi del '900, la famiglia Adler e la famiglia Keller, di discendenza tedesca. Tutte a rappresentare un periodo e una caratteristica fondamentale ancora oggi di New York: l'essere un crogiolo di razze e di provenienza, che all'inizio hanno fatto fatica ad integrarsi ma che poi sono diventati una parte fondamentale della cultura della Grande Mela.

E' difficile fare un riassunto della trama del libro, strettamente legata alla storiografia della città. Rutherfurd, maestro in materia, riesce però grazie ai personaggi fittizi a rendere la storia molto meno noiosa (anche se ammetto che era una delle mie materie preferite), mostrandoci l'aspetto più umano di questi avvenimenti del passato. I personaggi che crea sono tutti personaggi fittizi, che però si trovano spesso a interagire con personaggi reali, proprio come davvero sarebbe potuto succedere in passato. E gli avvenimenti fittizi che l'autore racconta, seppur a volte un po' troppo macchinosi da seguire (soprattutto il periodo legato alla borsa, di cui io personalmente non capisco niente), si inseriscono perfettamente nella storia reale, offrendo un ritratto più realistico di quello che è successo, offrendo anche dei punti di vista che i libri di storia veri e propri non ti mostrano.
Molto, molto toccante è poi il capitolo dedicato alla caduta delle Torri Gemelle. Forse è un avvenimento che tutti quelli che hanno vissuto, anche solo vedendolo in televisione, ricorderanno per tutta la vita. Una grande città, con un grande passato, colpita dritta al cuore. Ma ancora una volta, New York saprà come rialzarsi.

Un libro che consiglio a tutti gli amanti del genere, perché si tratta di un romanzo storico perfettamente riuscito, che cattura e appassiona come non molti libri sono in grado di fare. Come dicevo già all'inizio, la lunghezza incute sicuramente un po' di timore: arrivata intorno a pagina 400, scoprire di non avere letto nemmeno metà dell'opera mi ha sicuramente messo un po' di angoscia. Però poi leggendo le pagine scorrevano via veloci, talmente appassionante era la storia. Mi ritrovato spesso a pensare leggendo "oh ecco, ora succede quello", "ora tocca a quest'altro", "Ma questo invece?" (e la mia conoscenza di New York è parecchio limitata).

Quindi quando avete un po' di tempo, senza angoscia né timori, aprite questo romanzo e immergetevi nelle sue pagine. Vi ritroverete presto, senza accorgervene, a girovagare in una città incredibile. E non ve ne pentirete assolutamente!

Nota alla traduzione: non ho riscontrato grandi problemi traduttivi, ma ammetto di non averci prestato nemmeno la dovuta attenzione, perché un libro così lungo tende un po' ad assorbirli. Quindi nulla da dire.

Titolo: New York
Autore: Edward Rutherfurd
Traduttore: Stefano Viviani
Pagine: 984
Prezzo di copertina: 14 €
Editore: Mondadori
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formato brossura: New York (Oscar bestsellers)