venerdì 7 marzo 2014

HANNO AMMAZZATO LA MARININ - Nadia Morbelli

Genova è una città che mi piace molto. Adoro le sue vie strette strette, il suo affacciarsi sul mare, la lanterna illuminata dalla luce del tramonto, la focaccia con le cipolle e le trofie al pesto. Se non amassi Genova, non so se avrei mai letto questo libro, preso quasi a caso sugli scaffali di una libreria e comprato proprio perché ambientato nel capoluogo ligure. 
Poi leggendolo ho scoperto che non solo era ambientato a Genova, ma parlava anche di Ovada, Serravalle e persino Gavi, una zona che conosco e che frequento spesso, perché i miei genitori sono di quelle parti.
Le probabilità quindi che il libro mi potesse piacere erano molto, molto alte, così come alte erano le mie aspettative una volta scoperto tutto questo.. E non c'è niente di peggio che vedere le proprie alte, altissime aspettative disattese.

Hanno ammazzato la Marinin è un romanzo con tanto potenziale. La maggior parte del quale viene sprecato con un'evoluzione della narrazione frettolosa e spesso includente.
La protagonista Nadia, che poi è l'autrice stessa, è l'unica in casa nel suo condominio quando viene commesso un omicidio: hanno ammazzato la Marinin, appunto, un'anziana signora che si è trasferita a Genova dalla figlia una volta rimasta vedova e che ha già litigato con tutto il palazzo. Pare una rapina finita male, ma Nadia, per la sua curiosità, non crede a questa ipotesi e inizia a modo suo ad indagare. La Marinin è infatti originaria dello stesso paese dei genitori di Nadia e lì di voci strane sul passato della donna e di tutta la famiglia in generale ne corrono parecchie, basta solo aver voglia di stare ad ascoltarle. Nadia lo fa e arriva alla sua, giusta, conclusione.

Raccontandovi la trama mi rendo conto ancora una volta di quanto potenziale avesse questo romanzo. Poteva venire fuori un giallo carinissimo, divertente e intelligente, se solo l'autrice avesse approfondito un po' di più tutto. Ma proprio tutto. Il rapporto tra Nadia e il poliziotto che indaga sull'omicidio, ad esempio, avrebbe potuto generare molti equivoci ed essere sfruttato meglio, e invece (no, non ve lo dico, tranquilli)... Così come il movente dell'omicidio, i racconti del passato delle famiglie del paese, ma anche quelle del presente. Tutto troppo frettoloso, un po' troppo campato in aria, che si conclude quasi di colpo.
Sinceramente da un libro ambientato in parte a Genova e in parte nelle zone dei miei genitori mi aspettavo un po' di più. Mi aspettavo di più anche da un giallo, che, per quanto possa essere leggero, deve comunque riuscire ad appassionare e divertire.
Cosa che Hanno ammazzato la Marinin, purtroppo, non fa. Peccato.


Titolo:  Hanno ammazzato la Marinin
Autore: Nadia Morbelli
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2013
Editore: Giunti
ISBN: 978-8809784451
Prezzo di copertina: 6,90 €

12 commenti:

  1. La copertina però è bella. XD
    Milly

    RispondiElimina
  2. Ne sono rimasta delusa anch'io, a suo tempo. Mi aspettavo tutt'altro, mi sono ritrovata con una storia senza sale. Peccato davvero, per il potenziale non sfruttato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco sì, è proprio una storia insipida e, a tratti, io l'ho trovata anche confusionaria.
      Mai lasciarsi ingannare dalle belle copertine e dalle ambientazioni :P

      Elimina
  3. solo una vera fanatica rampante come te potrebbe scovare certi volumi (semi)sconosciuti tra gli scaffali polverosi delle librerie!

    ci vuole tempo, pazienza e un (innaturale) talento frammisto a fiuto fuori dall'ordinario.

    ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Peccato solo che non sempre mi vada bene! :P Questo poteva tranquillamente rimanere sullo scaffale polveroso :P

      Elimina
  4. Io ho letto il suo secondo libro, "Amin, che è volato giù di sotto" e, da come descrivi questo, lo stile non cambia molto. Concordo con te che ci sia grande potenziale, ma poco sfruttato. La parte gialla (concedimi questo termine ;)) è molto secondaria. Mi è piaciuto per la leggerezza e l'ho trovato divertente, ma di certo non avvincente dal punto di vista delle indagini.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari nel secondo la parte "non gialla" è migliorata... qui non l'ho trovata nemmeno tanto divertente :/ Ma forse anche perché mi aspettavo altro!
      Se mi capita magari leggerò anche il secondo e vediamo!

      Elimina
  5. Bene, depennato dalla lista delle mie letture!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No boh, magari se ti capita che non hai nulla da leggere (dubito che possa succedere:P) prova!
      Sicuramente le aspettative alte un po' mi hanno fregata.

      Elimina
    2. Elisa, ma quando mai a gente come noi capiterà di non avere nulla da leggere?!

      Elimina
  6. Sono d'accordo, io ho letto sia il primo che il secondo qualche mese fa. Mi ha ricordato tanto i libri di Gabriella Genisi e la sua commissaria Lolì, personaggi simpatici ma gialli deludenti in cui alla fine si imbastisce una soluzione che non si regge molto in piedi. Ho apprezzato la descrizione delle mangiate. Mariateresa

    RispondiElimina